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Porto San Giorgio/ “Sì, il rapinatore è lui. Lo riconosco. E’ quello al centro”.

Marco Mastromatteo, 24 anni di Vieste, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi.

 

 Drammatico confronto ieri mattina in tribunale a Fermo fra il gioielliere ed ex assessore Attilio Panichi e il giovane accusato della violenta rapina ai suoi danni messa a segno nel marzo dello scorso anno. Fino a quel momento al processo non erano emersi numerosi elementi a carico dell’imputato: i rilievi delle impronte erano risultati insufficienti per incastrarlo; un amico di Panichi che si trovava nel negozio e aveva assistito al colpo non aveva potuto esprimere la certezza che sì, davanti a lui ci fosse davvero il bandito che lo aveva minacciato e strattonato.

Ma Panichi è apparso troppo sicuro per suscitare dubbi nel collegio giudicante e l’imputato, Marco Mastromatteo, 24 anni, di Vieste, in provincia di Foggia, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Il suo legale, l’avvocato Salvatore Vescera di Foggia, si è riservato di ricorrere in Appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza che dovrebbero essere depositate entro breve in tribunale. L’accusa, sostenuta dal pm Maria Carla Sacco, in procinto di lasciare il tribunale di Fermo, aveva chiesto una condanna a 4 anni e 9 mesi. Il collegio è stato presieduto dal presidente del tribunale Ugo Vitali Rosati. Prima della rapina sarebbe stato lo stesso Mastromatteo a effettuare un sopralluogo da Orologica fingendosi un cliente. Panichi aveva avuto modo di guardarlo bene in faccia per almeno 20 minuti. “Per questo – ha poi raccontato – non ho avuto dubbi”. Dopo essere stato ascoltato dai giudici, Panichi è stato fatto accomodare in una stanza dietro l’aula 1 dove sono entrati l’imputato, un fratello e un dipendente del palazzo di giustizia. “Una situazione difficile, non mi sento tranquillo”, aveva detto il commerciante prima di lasciare l’aula. Ma quando è rientrato non ha avuto dubbi nell’indicare il giovane. Secondo la difesa nel corso delle precedenti testimonianze nei commissariati di Civitanova e Fermo avrebbe invece fornito descrizioni differenti degli aggressori e sarebbe stato fuorviato dalla successiva presentazione delle foto segnaletiche.

Rito abbreviato per l’altro imputato

Porto San Giorgio – Il colpo era stato molto violento, con Panichi costretto a inginocchiarsi e minacciato con una pistola. In precedenza aveva riconosciuto anche gli altre due banditi. Uno, Mario Raduano, 20 anni, sempre di Vieste e sempre difeso dall’avvocato Salvatore Vescera, lo scorso mese era ricorso al rito abbreviato e condannato a 3 anni e 4 mesi. A incastrarlo le impronte nel negozio. Il riconoscimento aveva riguardato anche un minorenne.

Corriere Adriatico