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Vieste/ Vicenda Tarsu

Clemente: “i ricorsi per revocazione del Comune sono inammissibili”.

 

 La Commissione Tributaria Provinciale di Foggia ha dichiarato inammissibili i ricorsi per revocazione straordinaria, ex art. 64. co.2°, d.lgs. n. 546/92, presentati dal Comune di Vieste ad ottobre 2011, nei confronti dei soggetti che hanno ottenuto i rimborsi per circa 1 milione di euro, ed ha condannato il Comune di Vieste al pagamento delle spese processuali (euro mille per n. 14 procedimenti) e trasmettendo gli atti alla Corte dei Conti.
Questo vuol dire che nel Bilancio di previsione 2012 si devono trovare le risorse per far fronte a debiti fuori bilancio per non meno di 1,5 milioni di euro.
La notizia è arrivata nei giorni in cui i cittadini viestani si stanno vedendo recapitare avvisi di pagamento TARSU con cifre esorbitanti ed alla vigilia del pagamento dell’IMU, che rispetto all’ICI registrerà un aumento di circa il 105% sulle seconde case ed attività (proposta di delibera di consiglio comunale del mese di marzo). Per quanto riguarda le prime case il prelievo in una casa tipo della 167 si attesterà intorno ad euro 370, salvo detrazioni.
Il carico tributario di una abitazione della 167 sarà di circa euro 720 (350 TARSU e 370 di IMU), contro i 265 euro del 2010, con un aumento del 172%, quasi tre volte .
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I’intervento in consiglio del 28 diecmbre 2011 del Consigliere Clemente
Ricorsi per revocazione
Nel mese di ottobre sono stati avviati n. 14 giudizi nei confronti dei soggetti che hanno ottenuto i rimborsi tramite ricorsi per revocazione straordinaria ex art. 64. co.2°, d.lgs. n. 546/92 e s.m.i.
Nei suddetti ricorsi non è documentata e provata la ragione che ha permesso di avviare i ricorsi, ovvero il dolo dei soggetti che hanno ottenuto il rimborso.
I ricorsi sembrano approntati frettolosamente (non a caso) e ad essi non è stata allegata neanche l’esposto-denuncia e querele presentate dal Sindaco alla locale Tenenza dei CC, che costituisce l’unico atto a sostegno della prova del dolo. Tutto come avevo previsto: il Comune ha avviato le azioni giudiziarie relative ai soli ricorsi per revocazione per far “vedere” di aver fatto qualcosa, ma in realtà per non fare nulla.
L’unico documento allegato al ricorso, oltre quelli già contenuti nel fascicolo della Commissione Tributaria, è una certificazione del Dirigente del Settore Amministrativo che attesta:
1.- tutti i ricorsi non risultano protocollati;
2.- le sigle apposte sulla copia della prima pagina del ricorso non sono state riconosciute dai dipendenti addetti all’Ufficio Protocollo.
La predisposizione dei ricorsi per revocazione costano in acconto € 31.468,16, come risulta dalla specifica del legale del Comune, a fronte di una copertura finanziaria in Bilancio di € 8.000,00.
Quindi, oggi apprendiamo ufficialmente che non si è ritenuto di dover avviare eventuali ulteriori iniziative giudiziarie al fine di supportare le domande di revocazione, non avendo tra l’altro i mezzi sufficienti per avviare altre iniziative giudiziarie.
Riconoscimento dei debiti fuori bilancio
Sempre nel mese di ottobre sono stati riconosciuti i debiti fuori bilancio derivanti dai rimborsi Tarsu con una procedura illegittima che non ha permesso l’esame dei documenti ai consiglieri di opposizione.
Il costante ricorso a procedure spregiudicate ed illegittime espone il Comune alla possibilità di annullamento di atti di importanza rilevante con conseguenze anche sulla esistenza di questa Amministrazione.
Così come riportato nel mio intervento del 13 ottobre:
– la proposta di delibera di variazione di bilancio è stata riformulata dal nostro Tremonti, l’Assessore Nicola Rosiello, che rientrato dalle Vacanze il 7 ottobre 2011, o si è accorto che la proposta di delibera non rispondeva alle sue istruzioni, oppure qualcuno gli ha suggerito di variare quanto aveva impartito prima di partire. ……………
– nella Commissione consiliare del 10 ottobre ho chiesto di ricevere una dichiarazione sui seguenti presupposti a base degli equilibri di bilancio:
– certezza dei residui attivi citati nelle relazioni allegate alla proposta di delibera;
– possibilità di rateizzare un debito fuori bilancio senza accordo;
– come mai il Comune non ha ancora avviato i procedimenti di verifica della capacità contributiva dei soggetti che hanno ottenuto le Sentenze TARSU.
– in data successiva a quella in cui si è tenuta la Commissione consiliare per discutere il presente ordine del giorno, ho ricevuto tramite mail un Odg aggiuntivo riguardante il riconoscimento di n. 14 debiti fuori bilancio.
– appena avuto contezza di ciò ho chiesto sempre tramite mail di ricevere l’avviso di convocazione della Commissione consiliare per esaminare lo stesso e di copia della/e fascetta/e, senza alcun riscontro.
– é evidente che l’Odg aggiuntivo non si potrà discutere oggi, così come non si può discutere il presente Odg dal quale quello aggiuntivo dipende.
– la proposta di riconoscimento di debiti fuori bilancio con un piano di rateizzazione (Odg aggiuntivo) deve essere affiancata da altre delibere di variazione del bilancio annuale di previsione (2011) e pluriennale (2012/2014) al fine di realizzare il piano di rateizzazione previsto dall’art. 194 comma 2 del TUEL.
– il piano di rateizzazione va concordato con il creditore e deve avere copertura finanziaria. Riconoscere debiti fuori bilancio con un piano di rateizzazione non concordato e senza copertura finanziaria fa venir meno i requisiti di veridicità e certezza del bilancio.
– le azioni giurisdizionali avviate (n. 14) non trovano copertura nel bilancio di previsione 2011, che prevede un importo complessivo per spese legali pari a soli € 26.500. Ai procedimenti giudiziari avviati occorre aggiungere quelli da proporre nei confronti delle imprese rinunciatarie (n. 6) e dei procedimenti penali nei confronti di tutti (n. 20). In totale almeno 40 cause, affidate non al legale interno del Comune ma ad un avvocato professore universitario esterno, considerata la complessità dei procedimenti.
La spesa per competenze legali per il Comune di Vieste sarà quindi di oltre € 200 mila, considerando un costo medio per causa di € 5.000.
Inoltre, la procedura avviata mira ad intraprendere – in seguito – i giudizi di revocazione, con almeno altre venti azioni giudiziarie.