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Barbanente: la Baia di Zaiana va difesa

L’assessora regionale ringrazia la famiglia austriaca che denunciò la costruzione della strada.

 

«Il Gargano non è terra di nessuno». L’assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, e la sezione Gargano di Italia Nostra, riaccendono i riflettori sullo scempio perpetrato sul Gargano nella Baia di Zaiana, a fine marzo. Ignoti, come è risaputo, hanno aperto una strada che ha violato una baia accessibile prima dello scempio solo a piedi; strada poi messa sotto sequestro dopo le denunce della famiglia austriaca Pelikan, che dal 1957 preserva quei luoghi. Lo scempio perpetrato a Zaiana nei giorni scorsi è finito sulle pagine di un noto settimanale nazionale che riportava il racconto di
Victoria Pelikan. L’altro ieri l’assessore regionale Angela Barbanente ha scritto alla Pelikan, annunciando che la Regione Puglia ha già sollecitato il Comune al ripristino dei luoghi e che vigilerà su questo. «La Regione Puglia è al suo fianco. Quale cittadina pugliese prima che nella qualità di assessore sento il dovere di ringraziarla per quanto ha fatto nel tutelare questo patrimonio anche dall’ ignoranza e dall’aggressione dei suoi stessi abitanti», scrive la Barbanente. ‘ L’assessore spiega che subito dopo la denuncia, i suoi uffici «sono intervenuti tempestivamente» chiedendo informazioni dettagliate al Comune di Peschici. Nella lettera la Barbanente rivela un aspetto della vicenda poco noto: «Purtroppo apprendo che l’intervento comunale ha vanificato le indagini del Corpo Forestale – si legge nella lettera a firma della Barbanente -. Il Comune ha il dovere di ripristinare lo stato dei luoghi e opereremo con ogni sforzo perché il ripristino sia tempestivamente realizzato». E in linea con l’assessore regionale è intervenuta anche la sezione Gargano di Italia
Nostra: «Noi siamo al fianco di questa famiglia colta, ospitale e venuta da lontano – sottolinea Menuccia Fontana – che ha eletto questa baia incontaminata come suo buen retiro dando a tutti la possibilità di godere di questo bene nel pieno rispetto dell’ambiente. Per i garganici una grande opportunità che non hanno saputo cogliere». Fontana sottolinea anche che «il Gargano non è terra di nessuno. Sono stata felice di sapere che la famiglia Pelikan non ha gettato la spugna nonostante minacce e atti vandalici subiti. Ma non sono soli a contrastare amministratori distratti. C’è una Regione sensibile». La rappresentante dell’associazione ‘ambientalista ricorda a chi «vede nel territorio una terra di conquista che la natura anche se calpestata si difende e sa anche essere minacciosa. La famiglia Pelikan ci ha insegnato che la strada per lo sviluppo sostenibile può essere riempita di significato contro la aggressione cementizia che sta distruggendo un capitale irripetibile». Parole che hanno l’intento di sensibilizzare anche l’amministrazione locale.

Antonella Caruso