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Peschici/ Il giallo della strada abusiva per la baia dov’erano i controlli?

Lavori interrotti grazie alla denuncia di una austriaca: com’è possibile che nessuno abbia vigilato.

 

 «Giù le mani dalla baia Zaìana», Angela Barbanente, assessore regionale. all’urbanistica, assicura che la Regione non consentirà che si possa fare di "Zaiana" lo scempio perpetrato sulla costa garganica e in particolare a Peschici. La baia di Zaiana è una delle più suggestive, punto di riferimento per quanti sanno ancora assaporare la bellezza di luoghi incontaminati, e apprezzare i mille colori che dipingono squarci di costa di incomparabile suggestione. Nel marzo scorso si tentò, e in parte si riuscì, di costruire una strada che consentisse ai turisti di arrivare sul posto in auto. Per quanto possa apparire paradossale, non si sa ancora chi ha eseguito quei lavori: il tracciato era stato già definito, mancava solo di asfaltare la strada. Baia Zaiana, prima di quel progetto, era raggiungibile soltanto percorrendo un sentiero di scalini scavato tra la roccia e la folta vegetazione. Evidentemente, qualcuno ha avuto l’idea «geniale» di realizzare una strada per arrivare comodamente in spiaggia su un fuoristrada. Si deve alla sensibilità di Victoria Pelikan, austriaca, che ha fatto di questo scrigno di gioielli ambientali la sua dimora, se è stato possibile bloccare il progetto. «La Regione è al fianco della Pelikan – ha assicurato l’assessore Barbanente – Sento il dovere di ringraziarla per quanto ha fatto nel tutelare questo patrimonio anche dall’ignoranza e dall’aggressione dei suoi stessi abitanti. Subito dopo la denuncia, gli uffici regionali sono intervenuti tempestivamente chiedendo informazioni dettagliate al Comune di Peschici; come Regione abbiamo già sollecitato il Comune al ripristino dei luoghi e che lo faccia in tempi rapidi». Innamorati della zona numerosi artisti, tra i quali l’attore Austriaco Klaus Maria Brandauer, la cantante siciliana Etta Scollo e il mai dimenticato pittore Alfredo Bortoluzzi che fece di questo angolo di paradiso terrestre il suo luogo d’adozione. Ciò che continua a sconcertare è il fatto che il progetto di strada sia avvenuto senza che gli organi preposti alla vigilanza del territorio si siano accorti di nulla. Non è assolutamente pensabile che lo sterrato sia stato realizzato a «colpi di piccone»; per scavare il lungo tratto roccioso e realizzare il piano stradale sono stati impiegati escavatori che non sono, o non dovrebbero essere, nè invisibili nè silenziosi. Eppure nessuno sembra che ne sappia nulla; le classiche tre scimmiette: «Non vedo, non sento, non parlo».

Franco Mastropaolo