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La differenziata a rilento Gargano al 10% bacchettate dalla Regione

Torna a suonare l’emergenza rifiuti per i Comuni. Correre ai ripari per evitare altri aumenti della Tarsu.

 

 I comuni della Capitanata e, in particolare quelli garganici praticano una differenziata a rilento, claudicante: nel 2007, anno in cui sono partiti i rilevamenti voluti dalla regione, in questi comuni si sono raggiunti valori di differenziata inferiori al 10 per cento, oggi la percentuale si attesta su valori medi che non superano il 15 per cento. Dati riferiti dal presidente del Rotary club Gargano, Nicola Gentile, presentando il tema del convegno "Emergenza rifiuti sulla Montagna del Sole, un futuro ancora da disegnare", organizzato dal Rotary. "Valori in crescita, si, ma che sicuramente, dopo cinque anni, non possono definirsi soddisfacenti – ha aggiunto Gentile – sottolineando che Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, per citare alcuni, ancora oggi praticano una differenziata con valori inferiori al 10 per cento, mentre il comune di Peschici conferisce da sempre rifiuti quasi del tutto indifferenziati, ancora oggi non va oltre l’uno per cento" .Tutto questo produce non solo danni all’ambiente ma, per le tasche del contribuente è un vero e proprio salasso, in quanto le amministrazioni comunali sono costrette ad aumentare inesorabilmente la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti). Nel dettaglio, i Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, per citare solo alcuni, solo quelli che geograficamente sono più vicini a noi in questo momento, ancora oggi praticano una differenziata con valori inferiori al dieci per cento, mentre il comune di Peschici conferisce da sempre rifiuti quasi del tutto indifferenziati: non riesce ancora a raggiungere valori superori all’uno per cento. Invertire tale rotta è più di un’esigenza; è una vera e propria "emergenza". La strategia. In un territorio che può vantare un Parco nazionale, non è concepibile che possano esserci dati di indifferenziata tanto alti. Un’area protetta – ha spiegato il presidente dell’Ente parco, Stefano Pecorella – che può svolgere il ruolo di laboratorio sperimentale di buone pratiche, dunque, deve rappresentare una premialità per la Montagna del Sole. "La bellezza paesaggistica ed un ambiente sano e pulito – ha ricordato Pecorella – rappresentano il miglior biglietto da visita di un territorio che si vuol rilanciare. E’ impensabile immaginare una nuova discarica o sistemi di smaltimento "invasivi" all’interno dell’area del Parco. Possiamo essere dei validi interlocutori per progettare il futuro del territorio e continuiamo a lavorare sull’educazione ambientale, in particolar modo nelle scuole, per forgiare nei cittadini una cultura più consapevole e rispettosa dell’utilizzo delle risorse naturali. D’altronde grazie ai fondi del "Poi energia", con i diciotto Comuni che fanno parte dell’area protetta, stiamo progettando la realizzazione di impianti geotermici».

Francesco Mastropaolo