La Puglia dichiara guerra all’abusivismo edilizio. Non più una dichiarazione d’intenti, adesso c’è anche una legge che ieri è passata in Consiglio regionale con il voto unanime dei 53 consiglieri presenti. La legge contro gli scempi urbanistici di palazzinari improvvisati o arroganti imprenditori senza scrupoli mette a dura prova chi, dall’interno delle amministrazioni pubbliche, usa le lungaggini burocratiche come deterrente nell’azione di contrasto alle trasformazioni non autorizzate capaci in alcuni casi di mettere anche a serio rischio l’equilibrio geologico, geomorfologico e idrogeologico di interi sistemi territoriali. Infatti la legge prevede l’istituzione di un fondo di rotazione (150mila euro il primo anno) al quale attingere per aiutare i Comuni che non avessero soldi da destinare ad attività di demolizione e ricostituzione dell’assetto naturale dell’area interessata dall’abuso. A quei Comuni che proprio non volessero adeguarsi, la Regione potrà intimare di agire e poi, dopo 60 giorni di inerzia, agire in sostituzione. Altra novità delle legge è anche l’istituzione di una banca dati sull’abusivismo che, «montata» sul Sit (il sistema informativo territoriale della Regione), eviterà agli abusi edilizi di finire in un colpevole dimenticatoio dal quale normalmente riemergono solo quando si verificano tragedie tipo alluvioni o terremoti. Ai Comuni l’obbligo di comunicare ogni anno tutti gli abusi rilevati e le demolizioni effettuate. Entro il 30 di aprile di ogni anno, la Regione provvederà a compilare la relazione con tutti questi dati, relazione che verrà inviata alle Procure competenti per territorio. «Questa – ha detto l’assessore regionale all’ Assetto del Territorio, Angela Barbanente – è una legge per lo sviluppo della Puglia. Un provvedimento importante, che testimonia la direzione intrapresa da una regione che vede nella legalità l’unico modo per progredire e mettere fine ai danni provocati dall’abusivismo. E questo attraverso una maggiore responsabilizzazione dei Comuni, l’intensificazione dei controlli, e nei casi di abusivismo consolidato, con la confisca e il recupero». Di legge che mette le basi per una cultura della legalità e della prevenzione parla anche il capogruppo Pdl, Rocco Palese, il quale poi attacca il Comune di Bari, reo secondo lui di predicare bene (<<demolizione di Punta Perotti») e razzolare male (<<152mila metri cubi di cemento autorizzati dalla giunta Emiliano con gli accordi di programma della legge Gozzini»). Per Salvatore Negro (Udc): «la nuova normativa consente di stipulare convenzioni tra amministrazioni o protocolli di intesa con l’autorità giudiziaria e con organi di polizia giudiziaria operanti in materia di edilizia e urbanistica». il capogruppo Pd, Antonio Decaro sottolinea l’introduzione del «monitoraggio costante per tutto l’anno e l’utilizzo di nuove tecnologie. Ma anche l’innovazione, unica in Italia, del supporto ai Comuni nell’attività di vigilanza e repressione nonché dell’aiuto finanziario per le demolizioni». Per Michele Losappio (Sel) e Angelo Disabato (PPd): questa legge è la dimostrazione che «la Puglia di Vendola è diversa e ha ben altra attenzione verso territorio e ambiente». Infine Franco Pastore (Psi-Gruppo misto): «Nella regione che si candida ad essere il giardino d’Italia, questo provvedimento va verso un modello di sviluppo sostenibile e, offre certezze alla lotta all’abusivismo».