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Acqua gratis, la firma a luglio esenzioni per 400mila famiglie

Niente bollette dal 2013 per i nuclei a basso reddito. Sarà la Regione a coprire i costi stimati in 120 milioni per i prossimi 5 anni.

 

 Prima delle vacanze d’agosto, il governatore Nichi Vendola sottoscriverà con i presidenti di Aip (Autorità idrica pugliese) e Anci, Paolo Perrone e Gino Perrone, e con l’amministratore unico di Aqp Ivo Monteforte, il protocollo d’intesa attraverso cui si stabilisce di distribuire gratis l’acqua a famiglie numerose o disagiate. Sono circa 400mila quelle che avranno il privilegio di poter gettare le bollette nel cestino. Anzi, di non vedersele nemmeno recapitate a casa. A meno che non facciano un uso eccessivo di oro blu: le eccedenze non sono comprese nella manna destinata a cadere dal cielo.

Per mettere a punto questa operazione, abbastanza complessa, alla Regione lavorano da sei mesi. Adesso tutto è pronto per materializzare un provvedimento atteso da sette anni, quando il rivoluzionario gentile vinse le prime elezioni, e che era stato sponsorizzato dal primo manager dell’era vendoliana chiamato a dirigere Aqp, il professor Riccardo Petrella, apostolo dell’acqua pubblica. Sette anni più tardi, dopo che i conti della spa di via Cognetti ritornano a macinare utili, si decide di fare prendere forma alle agevolazioni tariffarie.
L’esecutore di questa vera e propria grande manovra è l’assessore ai Lavori pubblici Fabiano Amati, che per metà orgoglioso e per metà divertito dice: "Sulle promesse mantenute si verifica l’onestà degli amministratori pubblici". Sono tre le categorie individuate dai tecnici, che beneficeranno

senza spendere il becco di un quattrino non solo del cosiddetto fabbisogno standard (50 litri), ma eviteranno anche di sobbarcarsi i costi legati alla fogna e alla depurazione.
I nuclei familiari che hanno un reddito di 7mila 500 euro, sono 343mila: risparmieranno esattamente 36,65 euro per 36,50 metri cubi di acqua all’anno. Chi, sempre come nuclei familiari, ha almeno quattro figli e entrate che non superano i 20mila euro, potrà disporre di 110 metri cubi e fare economie per 116,96 euro: nel tacco d’Italia, sono 5mila 195. Non si riescono ad allineare uno dietro l’altro invece, quelli che versano in condizioni particolari (hanno a carico, per esempio, un figlio handicappato) e non guadagnano più di 11mila 600 euro: potranno sperperare liberamente 54,75 metri cubi e rinunciare a sborsare 54,98 euro. E, per questo motivo, saranno accolte esclusivamente le prime cinquemila domande
L’epoca delle vacche grasse scatterà a partire dal mese di gennaio del 2013. Andrà avanti così fino a dicembre 2018, quando cesserà la gestione del servizio idrico integrato da parte di Acquedotto pugliese. Per i prossimi cinque anni sarà l’amministrazione regionale a coprire il prezzo di questo esperimento, per cui calcolano che dovranno essere impiegati esattamente 120 milioni di euro. Ma dal 2019 la pacchia finirà? "No" assicura Amati. Ma a quanto pare dovranno cambiare le regole del gioco. Il titolare della delega che riguarda le risorse idriche, spiega: "Il denaro per continuare a garantire che la tutela delle fasce deboli non si dissolva come la neve sotto il sole, sarà rastrellato dagli altri utenti. Non in maniera indiscriminata, naturalmente. Prevarrà il principio secondo cui quelli che consumano e, soprattutto, sprecano di più, pagheranno di più".

Lello Parise