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Manfredonia/ Tribunale verso la soppressione

Il Consiglio dei Ministri decide il 22. Gli avvocati riuniti in assemblea per l’esame della situazione: “assurdo smantellare un presidio come questo”.

 

 La pro­spettiva di una soluzione che scongiuri l’annunciata sop­pressione della sede del Tri­bunale di Manfredonia sede distaccata di Foggia, è legata all’esile fiammella di una do­vuta speranza di circostanza. Una speranza che avrà una prima verifica il 22 prossimo quando si riunirà il Consiglio dei Ministri che deciderà dove e come indirizzare la scure per i tagli anche al settore della Giustizia. Il secondo e decisivo riscontro si avrà col successivo passaggio in Par­lamento che dovrà ratificare o correggere le proposte del Consiglio dei Ministri. L’aria che spira non è di quelle che lasciano spazio a promettenti aspettative. Gli avvocati di Manfredonia, Monte. Sant’Angelo, Vieste, Mattinata e Zapponeta, i Co­muni cioè sui cui territori ha competenza il Tribunale di Manfredonia, si sono riuniti in assemblea presieduta dal presidente dell’Unione degli avvocati, Francesco Casieri, presso la sede del Tribunale di Piazza Alessandro Galli, per un esame della situazione e per enucleare eventuali ini­ziative. Gli spazi di intervento che si offrono, è stato evi­denziato, non sono molti, anzi limitati ad un colpo di coda del Parlamento che prendendo in considerazione le situazioni particolari di presidi giudiziari che espongono un ruolo di attività significativa. Come appunto quello del Tri­bunale di Manfredonia che "si distingue – è stato ribadito – positivamente sotto il pro­filo dell’elevata capacità di smaltimento dei giudizi civili e penali e possiede gli ul­teriori requisiti tecnici che consentono una maggiore ca­pacità di lavoro, e dunque ne giustifichino la conferma del­la la sua presenza". Nota non trascurabile è quella relativa alla sede co­struita negli Anni novanta dotata di tutti i più avanzati standard tecnici per un Tribunale pensato per guardare al futuro, per essere un ri­ferimento fondamentale in un territorio, quello garganico, particolarmente abbisogne­vole di presidi giudiziari, in grado di fronteggiare situazioni critiche che spesso ca­dono nell’emergenza. "Non a caso e in questo contesto, è stata decisa la istituzione a Manfredonia di una sezione staccata della Direzione in­vestigativa antimafia. Una palese e grave con­traddizione in termini le cui conseguenze possono essere anche facilmente immagina­bili, è stato evidenziato dall’assemblea che ha rimes­so ogni ultima speranza di raddrizzare una situazione difficile, ai "rappresentanti politici "nelle istituzioni di adoperarsi presso il Governo ed il Parlamento a tutela delle ragioni del territorio e delle sue popolazioni". Il sindaco di Manfredonia ha, per parte sua, è espresso "sentita partecipazione all’azione meritoria, che gli avvocati stanno conducendo a difesa di un presidio per il quale la città si è battuta per vedere riconosciuto un dirit­to che oggi viene messo in discussione per un effimero ‘gioco di numeri. La soppres­sione del Tribunale rappre­senterebbe una ulteriore gra­ve menomazione del territo­rio".

Michele Apollonio