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L’Avis di Orsara organizza il concorso fotografico “Un volto, un popolo”

L’Avis di Orsara di Puglia, operante sul territorio comunale da sedici anni, organizza la seconda edizione del concorso fotografico “Un volto un popolo”. Lo scopo della manifestazione è quello consolidare, rafforzare e incrementare, anche attraverso attività ludiche, formative e culturali, il piacere dello stare insieme al fine di sensibilizzare, quanti sono nelle condizioni di poterlo fare, alla donazione volontaria, anonima e gratuita del sangue.

Il concorso fotografico, che si va a predisporre, articolato in una sola sezione e seguito dalla mostra delle foto più significative, intende sia consegnare alla storia orsarese i volti di quanti nel bene e nel male hanno caratterizzato la scena pubblica paesana sia dare al popolo orsarese un “volto”. 

PRESENTAZIONE DEL CONCORSO
In genere, si parla di popolo quando ci si riferisce ad una identità senza volto – ad una massa informe, mentre, per definizione, il popolo è l’insieme di genti legate da una comunanza di tradizioni storiche, lingua, costumi, religioni e da una ricca eredità di ricordi.
Parafrasando potrei dire che il termine popolo, al di là delle comuni accezioni, identifica il mestiere che ha fatto per una vita gente con un volto.
L’AVIS pensa a questa seconda rassegna del concorso perchè in cerca di questi volti, per ricordare, chi ha dato un contributo nel creare l’identità del nostro popolo, nel bene e nel male, sino a connotarlo in maniera inequivoca.
“E’ nu’  personaggij”, si dice ad Orsara, di chi, con le caratteristiche del proprio corpo, parla della propria vita. E proprio in questo paese, ognuno di noi, ha in mente volti, storici, di persone che in un perfetto connubio di fattezze fisiche e tratti di personalità hanno rappresentato una società, un modo di vivere, un’epoca. 
Parlo di persone che, senza esagerare, hanno scritto la storia del nostro paese: lavoratori, artisti, emarginati, artigiani, “cacacarte”, persone con difetti fisici, furbacchioni, perdigiorno, dei quali a molti di noi resta un ricordo, a volte è un ricordo tramandato dai nostri genitori.
Sono persone che sempre verranno ricordate, come i vecchi saggi proverbi e additate ad esempio per le loro scelte di vita, oppure,  sempre ad esempio, per evitare che i giovani possano farne di simili.
 A volte, per identificarli nel “personaggio”, ha avuto la meglio l’audacia, altre la bruttezza, l’inaffidabilità, altre l’amore per la libertà politica o di culto, ma anche negli estremi atti delle scelte di vita, il corpo ha sempre rappresentato un tutt’uno con la personalità.
Orsara storia di un popolo vivace, rude, sferzante, come il vento che non l’abbandona mai,  pronto alle battute, all’ironia.
Orsara- popolo che non ha risparmiato nessuno, ricco di soprannomi azzeccati, ridicoli, identificativi più del cognome.
Orsara, popolo autentico, senza trucco, come ripeteva sempre mia madre a proposito della pubblicità di vruoccul’ che si faceva, e ancora si fa, Ciriaco l’arianese.
Senza trucco, appunto, senza abbellimenti, diretto autorevole autentico… anche quando dice falsità….
Orsara, diversa dagli altri paesi limitrofi, in lotta secolare con Troia
A Orsara, dicono, n’ci stann’ i figl’ d’ priut’,  quà sta a ggent’ tost’, chi s’hà t’rat’ u pan chi dij’nt’.
Qua stann’ i ruzz’, i figli di zapputur.
Qua femmen’ e uomm’n hann’ pigliat’ a via lor’ senz’ess’ ajutat da nisciun’ e criscenn’ chi taccarat’ di mamm e di patr’ e n’sò abb’tuat’ a fà tanta cerimonie’.
Perciò tenn’ sti faccie!
Come in un film me le vedo scorrere davanti e mentre le ricordo dal mio viso affiora un bellissimo sorriso.
(Clara Trivisano – Avis Orsara di Puglia) 

Il bando e le modalità di partecipazioni sono disponibili su Facebook cercando l’utente "Un volto, un popolo"