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De Leonardis: la ‘foggianofobia’ ha colpito ancora in Consiglio Regionale

"Ancora una volta la provincia di Foggia è uscita penalizzata da una seduta di Consiglio regionale caratterizzata da anomalie e polemiche nell’approvazione del rendiconto e del primo assestamento al Bilancio di previsione". Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, condanna "una sorta di conclamata ‘foggianofobia’ che ha gravemente leso, in particolare, il diritto alla salute di comunità sempre più bistrattate".

 Il riferimento è alle modifiche apportate attraverso l’introduzione di nuovi commi – "non illustrate opportunamente in aula" sottolinea – alla legge regionale n. 11 del 2012, che consentono una revisione del tetto, stabilito come inderogabile, del 50 per cento sulle spese per i contratti a termine delle Asl, "fissato da una normativa nazionale e da determinare su base provinciale, che viene adesso sostituita da una ripartizione per l’intero territorio regionale che appare viziata da incostituzionalità, ma non solo. In questo modo, infatti, vengono penalizzate le Asl che avevano considerato quel tetto come rigido e vincolante, e che avevano impostato una programmazione annuale in linea con quel tetto, come quella di Foggia; a scapito di quelle che lo avevano sforato e potranno ricorrere adesso a personale proveniente da altre province per usufruire di medici e operatori de-stabilizzati necessari per il funzionamento di reparti e strutture e per coprire i vuoti nelle rispettive piante organiche. Avevamo presentato un emendamento per escludere la provincia di Foggia da questa nuova ripartizione, mantenendo la peculiarità della normativa ancora in essere, ma è stato dichiarato ‘irricevibile’ perchè presentato in ritardo dal presidente del Consiglio Onofrio Introna che però subito dopo si è contraddetto, accogliendo un altro emendamento pur arrivato fuori tempo massimo" sottolinea De Leonardis. Deluso anche dalla bocciatura di altri emendamenti presentati, relativi allo stanziamento di un milione di euro per i due Consorzi di Bonifica della provincia di Foggia (10 milioni quelli ricevuti dagli altri Consorzi), e alla mancata destinazione di decine di milioni di utili dell’Acquedotto Pugliese al Fondo per il lavoro e l’occupazione. "Si continua con le corsie privilegiate, e con differenze che stanno scavando un solco sempre più profondo tra territori che andrebbero invece amalgamati e integrati" è l’amara conclusione di De Leonardis. "E questo atteggiamento, che poi si traduce in atti concreti (ogni provincia ha ricevuto qualcosa, dall’ultima seduta: solo a quella di Foggia è stato tolto), è destinato ad alimentare un’insofferenza crescente verso istituzioni e partiti, e per la politica in generale, che non aiuta certamente il territorio a crescere. E una cura per questa malattia sempre più acuta, la ‘foggianofobia’, proprio non la si riesce a trovare".
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