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Spiaggiamento dei 9 capodogli sulle coste del Gargano

La "Favola Reale" delle balene spiaggiate raccontata ai bambini da Menuccia Fontana Pres. Italia Nostra sez. Gargano.

 

Ieri mattina Menuccia Fontana, responsabile della Sezione Gargano di “Italia Nostra” (associazione nazionale impegnata nella tutela e promozione del patrimonio ambientale  e storico-artistico), è stata ospite della Scuola Primaria “E. Tommasone” di Lucera per parlare ai piccoli alunni e ai loro maestri della sua pubblicazione dal titolo “Le balene spiaggiate e la spiaggia deserta”.

Non una presentazione di quelle ufficiali però, piuttosto una serie di incontri diretti con gli alunni di tutte le classi – ognuno della durata di poco più di mezzora – incentrati sul racconto e l’accenno di alcune pagine del libro e sulla visione (tramite slide) delle immagini relative allo spiaggiamento dei 9 capodogli verificatosi nel dicembre 2009 sulle coste garganiche tra Capoiale e Foce Varano: fantasia letteraria (composta di parole e disegni) e realtà di un evento singolare e scioccante si fondono dunque, e fanno di questo libro per l’infanzia quella «favola quasi vera» di cui Menuccia Fontana ci ha bene spiegato l’idea originale nell’intervista.

Ad oggi ancora non sono state accertate le cause dello spiaggiamento di massa verificatosi, per la prima volta dopo almeno una settantina di anni nel mar Mediterraneo, ben 3 anni fa. Ma la signora Fontana, già da tempo attiva per le cause ambientali, sceglie anche la via della sensibilizzazione rivolgendosi in particolare ad un target meno “contaminato” e per questo più sensibile. E la risposta dei bimbi e delle bimbe presenti non si fa attendere: eccoli che fanno “oooh!” meravigliati nel vedere la foto di un capodoglio sistemato su un grosso camion le cui ruote e parte posteriore soccombono per il peso, e subito pronti ad alzare il dito per porre le loro domande o far notare che c’è una scia di sangue che sporca il camion. Ai bambini “più grandi” delle ultime classi elementari Menuccia Fontana accenna, con parole sempre misurate, anche la questione relativa alle trivellazioni in mare nel tratto prospiciente le coste pugliesi e molisane e ai possibili rischi ambientali e paesaggistici connessi (elevati rispetto all’effettiva utilità dell’estrazione petrolifera che se ne ricaverebbe).

Un libro che non è in vendita, ma che rappresenta uno strumento (autoprodotto) attraverso il quale «lanciare un messaggio di speranza» ed è simbolo del contributo che ognuno di noi può dare per difendere il mare dei beni universali; infine, è un piccolo-grande segnale di fiducia nell’infanzia, perché ogni bambino ha ancora (e più che mai) il diritto di credere che un giorno potrebbe perfino riuscire a salvare un gruppo di balene smarrite.

Annarita Favilla