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Vieste/ Strage di cani da caccia e da pastore?

Riceviamo e pubblichiamo.

 

In merito all’articolo pubblicato su queste pagine in data 11, vorrei fare e richiedere alcune precisazioni; l’articolo, seppur animato da buoni intenti, esordisce dicendo : "è da quando è incominciata la caccia che giungono segnalazioni di cani pastore sparati, da caccia impiccati o vaganti  e  malnutriti";  non è che questo accada solo quando la caccia è aperta, questo accade durante tutto l’anno, è solo che quando un’albero cade nella foresta e non c’è nessuno a sentirlo, l’albero non fà rumore. nelle zone di caccia i cani non vengono portati al guinzaglio durante l’attività venatoria, il fatto che venga visto un cane "vagante" non vuol dire che sia stato abbandonato. Per il discorso della malnutrizione, bisognerebbe vedere di cosa stiamo parlando. Un cane che svolge attività fisica intensa come la caccia, non è sicuramente come un grasso castrone. Il cacciatore, quando pratica l’attività venatoria, spesso entra nei fondi altrui, come la legge prevede. E’ buona educazione e norma, che si lasci il fondo esattamente come è stato trovato. Qui a Vieste, a parte sporadici casi, i rapporti tra pastori e cacciatori sono abbastanza civili ed i cacciatori, spesso, si rivolgono ai pastori stessi per essere contattati se avvistano cani smarritisi.  I casi di cani da pastore sparati, sono, per quanto mi è dato sapere, riferibili a due avvenimenti, nessuno dei quali riconducibile a cacciatori e tantomeno ad azioni di caccia. Il primo caso è accaduto totalmente fuori dalla zona di caccia, in pieno Parco nazionale, a farne le spese è stato un povero pastore che ha preso una fucilata da ignoti. Orbene, sappiamo che la caccia è vietata nel Parco, quindi cacciatori non possono essere stati. Mi preme ricordare altresì che le leggi del Parco vietano e sanzionano il lasciare liberi di vagare cani . Il secondo caso, è avvenuto in zona di caccia ma nessuno ha visto chi ha sparato ad un ‘altro cane da pastore. Eppure gli operai che raccoglievano le olive in quella zona, arrivano all’alba e vanno via al tramonto. Per quanto riguarda il bracco, non mi è dato di sapere da cosa sia stato ferito, sarebbe stato opportuno che venisse specificato nel precedente articolo.  Altra cosa che ci tengo a sottolineare: il fatto di non microchippare o tatuare i cani, è una prerogativa prettamente viestana se non garganica. Ed è praticata indifferentemente dalla maggior parte della popolazione, sia per ignoranza che per malafede.  E lo riscontriamo in tutte le categorie lavorative ed extralavorative, dal pescatore, al muratore, all’artigiano o al commerciante, passando per dottori avvocati e commercialisti. Essere cacciatore, ciclista, maratoneta o pescatore, non è l’attività principale di nessuno, siamo tutti qualcosaltro nella vita. C’è chi ha una moralità e cerca di mantenersi nei confini della legge e della moralità, poi c’è chi si ritiene al disopra della legge e della moralità. Può capitare che questi sia un’imprenditore, un fiscalista o qualsiasi altra cosa, che sia un padre di famiglia o un viveur, è può capitare che sia anche cacciatore e nel contempo motociclista o podista. Come vi sentireste ad essere denigrati perchè un tale soggetto rientra in una delle categorie a cui appartenete?  Il cacciatore, è tra le varie categorie, l’unico a subire i controlli della forestale anche sugli ausiliari, i cani. I controlli prevedono che venga verificato che il cane abbia il microchip. Basta andare alla forestale di competenza, quella di Mattinata, e chiedere quanti cacciatori siano stati fermati l’anno scorso e quante sanzioni sono state elevate per cane non microchippato o tatuato. Poi, chiediamo alla forestale di Vieste una campagna di controllo e verifica di tutti i cani presenti sul territorio e riconducibili a dei padroni certi. Quanto vogliamo scommettere che la maggior parte dei cani in regola appartengono a cacciatori ? Ulteriore dato: i cacciatori in regola con i versamenti, quest’anno sono circa una settantina.  Di questi, meno di 30 possiedono cani.  Questi cani sono per lo più di razza, e per i cacciatori sono preziosissimi, sia in termini affettivi che in termini economici. Un buon cane lo si riesce a vedere dopo almeno 2 anni di età e tanti sacrifici. Provate a chiedere ai veterinari di Vieste, quale categoria spende la maggior somma per il benessere dei propri cani ?

Ugo Del Giudice