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Eccellenza – L’Atletico Vieste gioca, il Manfredonia vince

Non sempre nel calcio vince la squadra che gioca meglio, e la dimostrazione l’ha avuta chi ha assistito al derby del Gargano disputatosi al Miramare nella gara valevole per la quindicesima e ultima giornata del girone di andata. Il risultato finale di 3-1 con cui il Manfredonia ha battuto il Vieste non racconta niente di quanto è avvenuto in campo, con gli ospiti dominatori del gioco per gran parte del match, col giovane portiere Leo bravo a sventare almeno 4 nitide palle gol, con una mancata decisione arbitrale che avrebbe potuto spianare la strada ai viestani e con un gesto di antisportività in occasione del gol finale. 

Il tutto nell’ambito di una partita dall’elevatissima caratura spettacolare, giocata con gran ritmo dalle due squadre, che non ha mai annoiato i tanti spettatori che hanno affollato gli spalti, compresa una nutrita rappresentanza viestana.

Lo show iniziava dopo appena due minuti quando Colella cercava la porta da 30 metri; il suo tiro veniva sporcato da un difensore avversario e tolto dall’incrocio dei pali dalla parata difficile quanto spettacolare di Della Torre. Sette minuti più tardi era la traversa a negare la gioia del gol al Vieste su una deviazione in mischia da calcio d’angolo. L’intero primo tempo vedeva gli ospiti padroni del campo, con Colella dominatore della linea mediana. In casa sipontina Franco Cinque (ex di lusso insieme a Trotta e Vairo dei suoi, Campanella e i fratelli Augelli dalla parte opposta) affidava a Moro il ruolo di faro del gioco ma senza ottenere i risultati sperati. 

Un paio di occasioni sciupate da Rocco Augelli da buona posizione facevano da preludio al gol del vantaggio viestano: in fase di avvio di azione, Pollidori si distraeva al limite della propria area facendosi soffiare il pallone da Gentile che con la punta serviva Rocco pronto ad insaccare con Della Torre fuori dai pali. La segnatura legittimava il vantaggio dei ragazzi di mister Terracenere mandandoli all’intervallo meritatamente avanti nel risultato.

Al ritorno dalla pausa Cinque lasciava negli spogliatoi Paglione e Della Torre facendo esordire Portosi e il portierino Leo che risulterà decisivo per il risultato finale. Al sesto, infatti, compiva un miracolo tuffandosi sulla propria sinistra e deviando in angolo il tiro di Perlangeli dal limite, superandosi al 17mo quando toglieva dalla porta una fucilata da venti metri di Grieco, da tutti vista già a gonfiare la rete.  Un minuto più tardi giungeva la risposta di Muscato, bravissimo a deviare in corner un tiro a colpo sicuro di Trotta da ottima posizione, l’unica nota sui taccuini dei cronisti (gol esclusi) a favore del Manfredonia.

Era il momento più bello della gara, quello in cui fioccavano le occasioni, quando l’odore del gol era nell’aria. Gentile al 20mo aveva una buona opportunità ma la sua conclusione lambiva la parte alta della traversa, con Leo immobile per l’unica volta nella partita.

E mentre l’Atletico continuava a sciupare le occasioni per raddoppiare, il Manfredonia perveniva al pareggio: al 23mo Di Pinto spizzava di testa a beneficio di Carminati che anticipava Muscato in uscita e depositava in rete a porta sguarnita. Passavano appena 4 minuti e i sipontini ribaltavano il risultato con un rigore di Di Pinto assegnato dal sig. Cascella, direttore di gara, per un (più che dubbio) contatto in area tra Paolo Augelli e Romito.

Se c’è qualche perplessità sull’assegnazione del penalty, è gravissimo l’errore che il direttore di gara commetteva al 29mo quando non vedeva un evidente tocco di mano del portiere Leo uscito un paio di metri fuori dalla sua area di rigore per fermare l’ennesima sfuriata in profondità di Rocco Augelli. L’arbitro non solo ignorava il tocco irregolare, ma anche l’istintiva reazione del portiere che portava le mani tra i capelli conscio che da lì a pochi secondi avrebbe visto dinanzi ai suoi occhi sventolare il cartellino rosso. Niente. L’arbitro dapprima titubava sul fischiare, ma poi lasciava proseguire il gioco; l’eventuale espulsione avrebbe costretto il Manfredonia a giocare gli ultimi venti minuti in inferiorità numerica e con un giocatore tra i pali avendo già provveduto alla sostituzione del portiere: una serie di innegabili vantaggi privati all’Atletico Vieste dal mancato coraggio dell’arbitro di assumersi una responsabilità tanto importante.

Terracenere rischiava il tutto per tutto mandando in campo Longo per Grieco, affidando allo spregiudicato 4-3-3 le possibilità di raddrizzare il risultato, andandoci vicino più volte con Gentile (due suoi colpi di testa ribattuti da Simone ad un metro dalla porta), Rocco Augelli e soprattutto Perlangeli (alla sua migliore prestazione stagionale) che dopo essersi liberato dalla gabbia che 3 avversari avevano creato attorno a lui, faceva partire un bel sinistro naturalmente destinato a finire in rete a fil di palo, ma che veniva deviato dallo strepitoso intervento di Leo salutato dal pubblico locale con una spontanea standing-ovation.

A due minuti dal novantesimo giungeva il gol che chiudeva il risultato: lungo lancio per Carminati che approfittava di una errata applicazione della tattica del fuorigioco per superare Muscato con un pallonetto da fuori area. Ma la segnatura faceva andare su tutte le furie i viestani che accusavano i padroni di casa di mancata sportività, avendo chiesto di arrestare il gioco per permettere di prestare le cure a Perlangeli bloccato dai crampi (sarà costretto a lasciare anzitempo la partita) e soccorso da Ricucci. Con due giocatori viestani in meno, i sipontini ignoravano la richiesta di mettere fuori la palla, nonostante pochi minuti prima gli ospiti avevano interrotto una propria azione per permettere di soccorrere Pollidori fermato anch’egli per crampi. Il gesto di mancato fair-play fa il pari con quanto accaduto sempre al Miramare nella gara di ritorno di Coppa Italia giocata a settembre quando Rizzi dapprima lasciava intuire che avrebbe messo fuori il pallone per far prestare le cure ad un avversario infortunato, ma poi accelerava permettendo alla sua formazione di realizzare il gol del pari che consentiva alla sua squadra di passare il turno.

L’Atletico più bello della stagione lasciava Manfredonia a bocca asciutta, carico di rabbia, ma con la consapevolezza che continuando a giocare con questa intensità riuscirà ad ottenere grandi soddisfazioni, già a partire da giovedì prossimo quando al “Riccardo Spina” si recupererà la gara con la Pro Italia Galatina non giocata per la scomparsa del giovane portiere Iliya Ancona. Note piacevoli sono giunte dalla panchina, con il ritorno di Terracenere dopo aver scontato il mese di squalifica, e quello di Bua, che ha recuperato dall’infortunio che sembrava dovesse tenerlo fuori dal campo per un periodo estremamente più lungo. Positivo anche l’esordio di Matteo Camasta, tornato a Vieste dieci giorni fa dopo aver disputato a Terlizzi la prima metà di stagione.

Il Manfredonia, invece, ha molto da rivedere, soprattutto in cabina di regia, dove Moro non ha brillato e Simone (classe ’95) non ha ancora esperienza e carattere per ricoprire quel ruolo così delicato. La vivacità del tridente offensivo Trotta-Carminati-Di Pinto, le discese di Moro (quando gioca nel suo ruolo naturale di esterno basso di sinistra) e le penetrazioni di Romito fino a quando riusciranno a celare le lacune organizzative dei sipontini? Franco Cinque dovrà lavorare molto su questo aspetto per permettere alla sua formazione di fare quel salto di qualità necessario per entrare a pieno diritto nella zona play-off.

Sandro Siena


Manfredonia Calcio – Atletico Vieste 3-1

Manfredonia Calcio: Della Torre (1st Leo), Quitadamo, Paglione (1st Portosi, 33st Totaro), Vairo, Pollidori, Simone, Trotta, Romito, Di Pinto, Moro, Carminati. A disposizione Granatiero, Rinaldi, Scarano, De Vita. Allenatore Franco Cinque

Atletico Vieste: Muscato, P. Augelli, Pelusi, Camasta, Campanella, Ricucci, R. Augelli, Grieco (28st Longo), Gentile, Colella, Perlangeli (44st Basso). A disposizione Bua, Silvestri, Pasquariello, Nanni, Cignarale. Allenatore Angelo Terracenere

Arbitro Gabriele Cascella, assistenti Marco Dentico e Fabio Manfredo Torneo, tutti di Bari

Reti: 38pt R. Augelli (V), 23st Carminati (M), 27st Di Pinto rig. (M), 43st Carminati (M)

Ammoniti: P. Augelli, Campanella, Camasta e Colella (V), Romito, Quitadamo e Pollidori (M)

Angoli: 8-1 per l’Atletico Vieste