Più di 4mila fino a novembre, crescita del 107 per cento. La metà delle telefonate sono anonime. La provincia di Foggia è al secondo posto per chiamate con il 48% concentrato tra Peschici, Vieste e Mattinata.
SOS guardia di finanza. Se il bar non fa lo scontrino, il parrucchiere non rilascia la ricevuta e il medico non fattura, basta digitare il 117. I militari arrivano nel negozio o nello studio, constatano la violazione e multato il commerciante o il professionista. Contro l’ evasione fiscale c’è il servizio di pronto intervento dei baschi verdi. Il 117 ha fatto registrare un boom di telefonate nel 2012. Il numero esiste da anni ma mai come ora è stato così utilizzato dai cittadini. Soprattutto per segnalare la mancata emissione dello scontrino. Dal primo gennaio 2012 al 30 novembre al servizio di emergenza della guardia di finanza sono arrivate da tutta la Puglia 4.069 chiamate. Nel 50,5percento dei casi si tratta di telefonate anonime. Delazioni sul commerciante infedele che spetta poi ai finanzieri verificare. Il dato più significativo è però la crescita delle telefonate. Rispetto allo stesso periodo del 2011 sono arrivate più del doppio delle segnalazioni: un aumento che tocca quota 108,2 per cento. In un anno dunque si sono moltiplicati i cittadini che fanno affidamento sulla guardia di finanza. E, a fronte di duemila persone che preferiscono rimanere nell’ombra pur segnalando le anomalie e le violazioni fiscali, c’è una buona metà di pugliesi disposta a fornire anche il nome e cognome dei furbetti dello scontrino. Il boom delle telefonate fatte al 117 da Foggia a Lecce va ben oltre la media italiana che si attesta al +80 per cento: la Puglia con il suo incremento del 108,2 supera la percentuale nazionale di quasi 30 punti. I pugliesi, insomma, sembrano essere più disponibili a collaborare nella lotta allo scontrino. Nel 64 per cento dei casi, infatti, le informative fornite telefonicamente al 117 riguardano proprio violazioni fiscali viste con i propri occhi. È l’effetto Cortina. Dal primo blitz messo a segno sulle Dolomiti, il 30 dicembre 2011, il numero di segnalazioni è cominciato a salire ovunque. Così come i controlli. Per la guardia di finanza è stato l’anno dei cosiddetti "controlli a massa" fatti in maniera mirata. I finanzieri sono partiti dalla movida: nei locali, nei pub e nei ristoranti hanno messo a segno blitz accompagnati dai funzionari dell’Agenzia delle entrate e dagli ispettori dell’Inps, Poi i controlli fatti all’orario della spesa: davanti a panifici, macellerie, fruttivendoli. E ancora le ispezioni tra le bancarelle dei mercati a caccia di scontrini e di registratori di cassa. I militari del comando regionale, guidati dal generale Franco Patroni, hanno effettuato controlli a tappeto anche durante l’estate. Sono stati nelle spiagge più frequentate, nelle discoteche del Salento, nei lidi del Gargano e tra le villette delle principali località turistiche marine per rintracciare gli evasori e gli imprenditori del lavoro nero che utilizzavano, per mansioni stagionali, cuochi, camerieri e bagnini senza contratto. Non è finita qui. Perché a settembre i baschi verdi si sono presentati anche alla Fiera del Levante: tra gli . espositori hanno multato i commercianti non in regola con la ricevuta fiscale. Secondo le statistiche fatte dalla Finanza un commerciante su tre non fa lo scontrino. La percentuale però varia da provincia a provincia. Al primo posto tra gli infedeli al fisco ci sono gli esercenti Lecce si che, nell’ultima rilevazione, sono risultati essere il 69 per cento, più di due su tre, in particolare a Gallipoli,Otranto, Ugento e Porto Cesareo. I più ligi alle regole sono, invece, i baresi: solo il 19 per cento non batte la ricevuta alla cassa. Al secondo gradino del podio regionale dei furbetti dello scontrino c’è la provincia di Foggia con il 48 per cento concentrato tra Peschici, Vieste e Mattinata sul Gargano. Al terzo posto Taranto con il 42 per cento. Infine Brindisi con il 28 per cento e poi Bari. Una parte di questi numeri la si deve proprio al 117 e alla collaborazione dei cittadini in continuò aumento. «Sta cambiando la visione del cittadino nei confronti dell’ evasione – ha spiegato il generale Franco Patroni durante i controlli fiscali della finanza – sono proprio i clienti ora a segnalarci chi non fa lo scontrino».
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