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Vico e Ischitella/ Due paesi e frazioni in rivolta contro la chiusura delle Poste

“Ma non ci possono privare di un servizio pubblico essenziale”.

 

Ridotte al lumicino (se non proprio spente) le possibilità che gli uffici postali di San Menaio e Foce Varano, ri­spettivamente frazioni di Vico del Gargano e Ischitella, non cadano sotto la mannaia del provvedimento di chiusura della Direzione provinciale delle Poste fissato per oggi. I sindaci dei Comuni interessati, Pierino Ami­carelli e Piero Colecchia, stanno muovendo tutti i passi possibili, incontrando i dirigenti "provinciali delle Poste e lo stesso prefetto, per fare il punto della situazione e trovare una soluzione che possa scongiurare che si pos­sano privare i residenti nelle due località, ad alta vocazione turistica, di un servizio pub­blico essenziale. Insieme agli amministratori comunali si stanno mobilitando le popo­lazioni che vedono nella chiusura dei due sportelli postali l’ennesima penalizzazione, lo svuotamento di servizi al cittadino le cui conseguenze sono ulteriori costi da parte delle comunità locali residenti a notevole distanza dai Centri di riferimento e, quindi, costretti a spostarsi per il disbrigo di pratiche e operazioni contabili, la riscossione della pensione, il pagamento di bollette e lo stesso recapito della corrispondenza. Amicarelli e Colecchia, un’unica voce, per denunciare quella che ritengono che sia "una vera e propria speculazione da part (dell’ammi­nistrazione delle Poste italiane, la soppres­sione degli uffici postali di Foce Varano. Questo il risultato A Foce Varano e San Menaio ci sono centinaia di famiglie di residenti si servono di quello sportello anche i residenti di Ischitella e Vico del Gargano. L’amministrazione comunale di Ischitella pur di no perdere questo servizio ha reso disponibile un locale nella piazza del porto per destinarlo "gratuitamente" a questo ufficio. Di Fine parla di "Ricatto alle amministrazioni comunali, pretendendo che tut­ti i sevizi passino attraverso i conti correnti postali, chiedendo locali a titolo gratuito". Se ogni tentativo di far ritornare sulle sue decisioni la Direzione delle Poste, ci sarà assicurano gli amministratori dei due Comuni, l’invito ai cittadini a spo­stare tutti i depositi in qualche banca; cosi per tante altre forme di pagamento. La stessa segre­teria provinciale della Cisl in più occasioni ha spiegato che "non si comprende come, nonostante gli utili di bilancio da svariati anni sventolati e pubblicati più volte su tutta la stampa, Poste italiana abbia deciso, unilateralmente e senza condivisione con le orga­nizzazioni sindacali, tale pro­gramma operativo, senza tener conto dei cittadini, dei loro bisogni e dei posti di lavoro. La più grande azienda del paese sta vi­vendo un pericoso crepuscolo anche dopo il ‘ declassamento di Poste Italiane ad opera di Moody’s nei giorni scorsi, da non sottovalutare anche perché fa emergere una realtà aziendale completamente diversa da quello finora raccontata. L’azienda regredisce ed i tagli ne sono, purtroppo,la conferma. Un dato che come sempre, penalizza le fasce più deboli delle comunità locali.

 

Francesco Mastropaolo

 

 

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