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Peschici/ Protestano gli operai della Teknoservice senza stipendio

Il "mal di pancia" dei lavoratori addetti al servizio di raccolta e conferimento dei ri­fiuti di Peschici per il mancato pagamento della tredicesirna da parte della Tekno service s.r.l., Azienda torinese che gestisce il servizio, oltre che nel Comune di Peschici anche a Vico del Garga­no, Sannicandro Garganico e San Marco in Lamis.

Lo stipendio di dicembre è stato pagato con nove giorni di ritardo. La manca­ta riscossione della tredicesima ha causato alle circa venticinque famiglie dei dipendenti diversi di­sagi, avendo dovuto affrontare – spiegano gli operai – molte spese straordinarie nel periodo natali­zio. Uno degli operatori ecologi­ci, Michelantonio Voci, si è detto amareggiato, sottolineando – che "Ormai da tanti anni va avanti questa situazione. Noi lavoriamo, ma quasi mai riceviamo i nostri diritti come da contratto. Mi rivol­gerò ad un avvocato. Ogni anno attendiamo – aggiunge – la tredi­cesima per trascorrere anche noi delle feste riscuotiamo soltanto lo stipendio".Voci ricorda anche che i problemi dei lavoratori non si fermano soltanto agli stipendi pagati in ritardo, ma ne sono tan­ti".Che ci sia malumore nei con­fronti dell’Azienda torinese è un dato di fatto incontestabile. An­che i lavoratori addetti al servizio di raccolta conferimento dei rifiu­ti nei Comuni di Vico del Gargano, Sannicandro Garganico e San Marco in Lamis hanno ri­scosso stipendio e tredicesima in ritardo e – spiegò – il segretario provinciale della funzione pubbli­ca della Cgil, Michele Corsino – soltanto per senso di responabi­lità e per non danneggiare i citta­dini in questo periodo abbiamo rinviato le iniziative di proteste già programmate. Ritardi nei pa­gamenti e non solo. Numerose gli addebiti da parte dei Comuni, come Peschici e San Marco in Lamis. Il primo cittadino di San Marco, Angelo Cera, a seguito del mancato raggiungimento de­gli obiettivi garantiti dalla Tekno service al momento della presentazione del cepitolato d’appal­to, ha addebitato all’Azienda due penali, rispettivamente di diecimila e settemila euro. Il raggiun­gimento delle percentuali di rac­colta differenziata definite in ter­mini contrattuali, neppure avvici­nato al dato minimo, anzi, ricor­dava Cera – i valori sono ulterior­mente diminuiti da marzo scor­so, numeri distanti da quel trenta per cento fissato dalla Regione per non incorrere in penaìità che si traduce in minore risorse fi­nanziarie trasferite a Comuni me­no virtuosi. Ricordiamo che l’A­zienda piemontese ha subito due attentati non molti mesi fa entra­mbi a Vico del Gargano. L’incen­dio degli automezzi parcheggiati nell’area di sevizio dell’Azienda, e la bomba fatta esplodere, non molto tempo dopo, davanti alla sede dell’Azienda, Le indagini, fino ad oggi, non hanno dato risultato alcuno.

Francesco Mastropaolo

 

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