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Pizzo a Vieste/ Partito e subito rinviato al prossimo mese il processo “ai “Tre Moschettieri”

Parte civile nel processo al presunto racket della guardiania: in aula il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile e Tano Grasso.

 

C’erano anche Tano Grasso, presidente del Fai (fondazione antiracket italiana) e il sindaco di Vieste Ersilia Nobile ieri mattina nell’aula della seconda sezione penale del Tribunale di Foggia per la prima udienza del processo «I tre mo­schettieri» a 4 viestani, tra cui il presunto capo-clan Angelo Notarangelo, accusati di estorsione e tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiosa per il cosiddetto «racket della guardiania». Un difetto di notifica del decreto di fissazione del pro­cesso ad uno dei difensori, ha causato il rinvio dell’udienza di un mese; al prossimo 18 febbraio.  In quell’udienza – chiederanno di costituirsi parte civile la «Fai» di Tano Grasso, l’associazione antiracket di Vieste (patro­cinate dall’avv. Maralfa), il Comune di Vieste patrocinato dall’avv. Luigi Leo, e l’imprenditore turistico vittima del pre­sunto taglieggio, assistito dall’avv. Luigi Follieri. In attesa di giudizio ci sono An­gelo Notarangelo, 36 anni, detto «cinta­ridd»; il fratello Giuseppe; il cugino Luigi Notarangelo e Girolamo Perna. I quattro viestani respingono le accuse: sono difesi dagli avvocati Francesco Santangelo, Michele Arena e Paolo D’Ambrosio che nella prossima udienza interloquiranno sulle richieste di costituzione di parte civile. I quattro imputati furono arrestati il 18 luglio scorso su ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Bari, nel blitz denominato «I tre moschettieri»’ condotto dalla Direzione distrettuale antimafia (ieri mattina in aula a rappresentare l’accusa c’era, il pm della Dda Giuseppe Gatti) e dai carabinieri. Ad Angelo Notarangelo il prov­vedimento di cattura venne notificato in cella dov’è detenuto dal 14 aprile 2011 perchè coinvolto nel blitz «Medioevo» sem­pre sul presunto racket della guardiania con il processo in corso a 9 imputati e dove già si sono costituiti parte civile Comune, associazione antiracket ed alcune vittime. L’inchiesta «I tre moschettieri» è una costola dell’indagine «Medioevo», con l’in­dividuazione di altre presunte vittime del racket della guardiania. Secondo l’accusa alcuna imputati si sarebbero offerti per fare da custodi nell’attività dell’impren­ditore turistico, di fatto costretto – dice la Dda – a pagare un pizzo mensile di oltre mille euro sotto forma di guardiania.