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Vico/ Il Consiglio comunale di ieri sera: un auditorio da grande occasione senza l’occasione

C’erano proprio tutti in attesa del Consiglio comunale di ieri sera 10 gennaio, persino delle signore come alla prima della Scala di Milano.  C’era uno che vive di pane e politica, dice di leggere il Corriere della Sera senza capirci una mazza. C’era un auditorio da grande occasione senza l’occasione. C’erano i consiglieri di maggioranza in vena di grandi aperture e quelli di opposizione pronti ad essere aperti. C’erano quelli che aspettano le nuove elezioni. C’era quello che ha già comprato la fascia tricolore ed ha iniziato le prove per camminare dietro le processioni. Gli scambi di cortesia si sono fatti talmente audaci che aspettavamo, all’improvviso, un abbraccio collettivo. Noi, come corvi a caccia di carcasse, aspettavamo impazienti:”lo dice o non lo dice? Non lo dice, cavolo”. Una delusione. Cosa aspettavamo? Perché questa stimolante attesa da coito clantestino? Eppure non c’erano argomenti alti da giustificare l’attesa. Ora che cavolo devo scrivere, come giornalista appicciafuoco. Ecco, una cosa si può scrivere: gli accapi, assolutamente non importanti, sono passati all’unanimità.  

Michele Angelicchio