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GalGargano/ Nuovo bando

Riqualificare e valorizzare il patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e del paesaggio delle zone rurali del Gargano per incrementare l’attrattività turistica del territorio: è questo l’obiettivo principale della Azione 1 della Misura 323 del  PSL (Piano di Sviluppo Locale) del Gal Gargano che è stata pubblicata oggi. 350mila gli euro a disposizione di soggetti privati e pubblici per  incentivare  interventi di restauro e valorizzazione di beni immobili privati e pubblici a gestione privata, di particolare e comprovato interesse artistico, storico e archeologico.
Per il presidente del GalGargano, Francesco Schiavone: “pur nella limitata disponibilità di risorse, si tratta di una opportunità importante per riqualificare il patrimonio immobiliare rurale storico, mettendolo al servizio di una fruizione culturale in grado di offrire nuove proposte per l’offerta turistica del promontorio”.
Il sostegno garantito dal Gal Gargano è un contributo in conto capitale pari al 50% delle spese ammesse. La prima scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 9 febbraio. Ulteriori informazioni con il bando completo è disponibile sul sito internet del Gal all’indirizzo www.galgargano.it

Gli interventi di riqualificazione devono ricadere nei comuni compresi nel territorio del GalGargano: (Carpino, Cagnano Varano, Ischitella, Vico del Gargano, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata, Monte S. Angelo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, San Nicandro Garganico e Isole Tremiti).
Gli interventi ammissibili sono:
1)restauro e risanamento conservativo di strutture, immobili e fabbricati, anche isolati adibiti o adibibili a piccoli musei, archivi, mostre e esposizioni, teatri, centri documentari e spazi e centri espositivi per la produzione di iniziative culturali;
2)realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli elementi tipici e caratteristici del paesaggio agrario e degli spazi comuni, anche a valenza storica e religiosa, tipici dell’ambiente rurale;
3)allestimento di musei della civiltà contadina (attrezzature, strumenti, arredi, collezioni) e spese di adeguamento dei relativi locali.