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Peschici/ Straripamento del canale. Comune e consorzio condannati a risarcire

Anche se l’Amministrazione peschi ciana ha presentato ricorso: numerosi i danni.

 

Il Comune di Peschici ha presentato ricorso (incarico all’avv. Enrico Follieri) al Tribunale Supe­riore delle Acque di Roma avverso la sentenza del Tribunale regionale delle Acque pubbliche presso la Corte di Appello di Napoli che ha condannato l’Amministrazione comunale e il Consorzio di Bonifica montana del Gargano al risarcimento di tutti i danni subiti da numerosi privati a seguito dell’alluvione verificatasi nel centro garganico il 19 settembre 2005.
ROTTI GLI ARGINI – Lo straripa­mento del canale di Calena, un corso d’acqua che nasce all’interno della Foresta Umbra e scende nella piana di Peschici fino a sfociare nelle vicinanze del porto; la acque riversatesi a valle tracimarono in corrispondenza di due ponti che intersecano alcune strade comunali. Fango e detriti invasero tutta l’area interessando anche attività commerciali; solo per pura fortuna non si registrarono danni alle persone. Spiaggia e strutture balneari lette­ralmente stravolte dalla furia delle acque. I danni, da una prima som­maria stima, soltanto per le strutture pubbliche, vennero quantificati in cir­ca trecentomila euro.
DANNI INGENTI – Subito dopo i pon­ti vennero demoliti su disposizione dell’Ufficio del Genio Civile di Foggia proprio al fine di evitare il ripetersi di analoghi fenomeni. Il sindaco pro tem­pore, Francesco Tavaglione sottolinea­va che, fortunatamente, il canale era stato pulito e, quindi, i danni erano stati limitati in quanto la sistemazione idraulica aveva consentito di far scor­rere una parte dell’acqua nel canale, evitando così la tracimazione, le cui conseguenze, in tal caso, sarebbero state inimmaginabili. Tavaglione non si spiegava le masse legnose che, ar­rivando a valle, avevano favorito la formazione dei cosiddetti "tappi" nelle zone più sensibili.
CLASS ACTION – Un nutrito gruppo di cittadini di Peschici intentò una sorta di class action nei confronti del Comunedi Peschici (avv. Enrico Follieri) e del Consorzio di Bonifica Mon­tana del Gargano (avv.Claudio Mar­tino) al fine di conseguire il risar­cimento di tutti i danni subiti a causa dello straripamento del torrente, cau­sato dal cattivo stato di manutenzione e della presenza dei due ponti non opportunamente dimensionati. Tra i soggetti che subirono danni ingen­tissimi vi erano i titolari di uno stabilimento balneare e di una ri­messa di autovetture, ma anche proprietari di abitazioni private: "Ci au­guriamo che questa sentenza – sot­tolineava l’avv. Domenico Fasanella serva a sensibilizzare tutti gli enti preposti al controllo del territorio affinché curino scrupolosamente la manutenzione dei corsi d’acqua che attraversano il territorio di Peschici, e non solo; e che necessitano di essere costantemente monitorati". Nicola Tardivo, uno dei tanti cittadini a su­bire danni non indifferenti che ha ancora viva nella memoria le dram­matiche immagini quella giornata, si dice soddisfatto perchè "Oggi un po’ di giustizia è stata fatta, “anche se dopo sette anni".

Frencesco Mastropaolo