Sollecitata una urgente discussione in consiglio regionale. Il maltempo dello scorso mese di dicembre ha reso la situazione drammatica.
La costa del Gargano settentrionale sta scomparendo, ma poco o nulla hanno fatto fino ad oggi né la Regione, né il governo centrale per intervenire. Così, il consigliere regionale del Pdl, Giandiego Gatta, interviene sulla questione che sta diventando drammatica della erosione delle coste settentrionali del Gargano che stanno praticamente distruggendo il preziosissimo arenile di Cagnano "Varano e di Sannicandro Garganico. Lo fa con una interrogazione rivolta a Nichi Vendola, Presidente della Giunta Regionale, Fabiano Amati; Assessore Regionale alle Politiche per la Riqualificazione, la Tutela e la Sicurezza Ambientale e per l’attuazione delle Opere Pubbliche, e. Angela Barbanente, Assessore Regionale all’Assetto e Qualità del Territorio.
L’interrogazione è parecchio documentata e trae origine da un’analisi della "Carta della costa pugliese: geomorfologia e opere di difesa" dalla quale si evince che la lunghezza dei tratti di costa sabbiosa in arretramento si attestava a circa 117 km e quella in avanzamento’ ad appena circa 10km, e che in virtù di tali dati la lunghezza dei tratti di costa sabbiosa in erosione risultava maggiore rispetto all’Atlante delle spiagge italiane, passando da 89 km. a 117 km, con una percentuale in aumento dal 29% al 39%. La situazione è però precipitata all’inizio dello scorso mese di dicembre. "Nei giorni compresi tra il 3/12/2012 e il 10/12/2012 – scrive Gatta – , il forte vento di scirocco prima, e il burano poi, hanno accelerato e aggravato il fenomeno dell’erosione delle coste tra i Comunì di Cagnano Varano e Ischitella, rendendolo straordinariamente grave nelle sue conseguenze. Il mare in burrasca ha cancellato completamente la spiaggia per centinaia di metri di costa ed eroso la pineta e la duna per 30 – 35 metri verso l’interno. Una situazione estrema da "stato di calamità naturale" che, in vista della prossima stagione estiva, causerà ingenti danni alle attività turistiche della zona, nonché alle attività commerciali e produttive legate alla pesca e alla mitilicoltura (impraticabilità della strada che porta al molo di levante a rischio frana per erosione e al patrimonio naturalistico garganico." Una tragedia ambientale che avrebbe potuto forse essere evitata se da parte della Regione si fosse dato ascolto all’allarme che si era levato già il 25 febbraio 2012, quando l’Associazione "Isola Capojale" aveva scritto al Ministro dell’Ambiente e, per conoscenza, agli assessori regionali alle opere pubbliche e protezione civile e alla qualità del territorio, all’assessore provinciale per le Risorse Ambientali, al sindaco di Cagnano Varano, al fine di porre l’attenzione delle istituzioni sul grave problema dell’erosione delle coste a Capojale e Isola Varano. Le istituzioni locali comunque non sono state con le mani in mano: il 6 dicembre 2012, presso la sede della Provincia di Foggia si è preso atto della precaria situazione della costa dei comuni di Cagnano Varano e Ischitella, al fine di richiedere al governo centrale la dichiarazione dello "stato di calamità naturale e l’utilizzo dei fondi già stanziati per la costruzione di frangi flutti, almeno nella parte adiacente il molo di Capojale (zona più colpita dal fenomeno erosivo), in deroga al patto di stabilità; il 14 gennaio scorso, infine, il consiglio comunale di Cagnano Varano ha approvato una deliberazione al fine di richiedere al governo centrale’ la dichiarazione dello stato di calamita naturale e l’utilizzo dei fondi già stanziati (1,5 mln di euro nelle casse del Comune di Cagnano Varano dal dicembre 2008) per la costruzione di frangi flutti, in deroga al patto di stabilità. Fin qui la lunga e articolata premessa del consiglere regionale Gatta che quindi chiede al presidente del governo regionale pugliese ed ai suoi colleghi assessori se e come intendano fronteggiare questa emergenza che ormai affligge da lungo tempo la costa, del Gargano Nord, una situazione estrema da "stato di calamità naturale" che, in vista della prossima stagione estiva, causerà ingenti danni alle attività turistiche della zona, nonché alle attività commerciali e produttive legate alla pesca e alla mitilicoltura, e al patrimonio naturalistico." Inoltre Gatta chiede di sapere "se alla data odierna siano stati previsti interventi per mitigare il danno idrogeologico creatosi in quella zona, così come verificato e denunciato più volte, anche all’Ente Regione, dalle locali associazioni." Un’interrogazione si conclude con la richiesta di "discutere con urgenza del problema, inserendo un accapo relativo a questa problematica nell’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale".
Geppe Inserra