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La nuova Pac «grazia» gli ulivi

Si ridurrà solo del 25% in 7 anni il contributo europeo. Scongiurato rischio di tagli drastici previsti nel progetto.

 

Gli ulivi pugliesi, i meravigliosi secolari e produttivi alberi, sono salvi. Almeno dal punto di vista economico. Nel senso che con la nuova Politica agricola comunitaria (che entrerà in vigore dal 2015 e non dal 2014), nonostante i più selettivi meccanismi introdotti per il conferimento dei fondi, non penalizzerà alcune culture nella misura prevista inizialmente. Grazie al lavoro di tutti i parlamentari pugliesi, di destra e sinistra, sono stati approvati gli emendamenti per cui l’ulivo – ma anche il pomodoro – non subirà tagli drastici: la riduzione del premio che viene assegnato per ogni ettaro di coltura sarà lieve e progressiva. Vale a dire che al termine del settennato di validità della nuova Pac ciascun agricoltore perderà il 25% dell’attuale valore degli aiuti. Finora – e fino a tutto il 2014 – per ogni ettaro di ulivi si riceve 1000 euro, 2000 euro per la produzione di pomodoro; con la nuova normativa, dunque, entreranno nelle tasche dei produttori rispettivamente 750 euro (e non 300 come inizialmente previsto) e 1500 euro. Ma se poi il singolo Stato lo vorrà, potrà aggiungere una quota di aiuto, pari al 15% del plafond nazionale, che tradotto significa un 5% in più per ettaro per ogni coltura salvaguardata.