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Reporter della tua città / Con tutto il rispetto per l’amore….

San Valentino fu scelto patrono dai Vichesi solo ed esclusivamente per un motivo: Proteggere gli agrumeti all’epoca fonte di grande ricchezza.

 

La tradizione agrumaria del Gargano, è frutto di una secolare pratica che, dalle fonti storiche disponibili, e’ fiorente gia’ nell’anno 1000. In un documento storico di Leone da Ostia, si documenta che nel 1003, Melo, principe di Bari, incontrandosi con alcuni pellegrini normanni nell’atrio della Basilica dell’Arcangelo sul Gargano, li spingesse alla conquista delle Puglie e per dar loro prova della ricchezza di quei luoghi, spedì in Normandia una certa quantità di frutti, tra cui i «pomi citrini» del Gargano, corrispondenti al melangolo (arancio amaro), il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si coltivava in Europa. Sul finire del 1600, secondo la testimonianza di frate Filippo Bernardi, si distinguevano nel paesaggio del Gargano, Vico e Rodi pieni di “agrumi che rendevano i paesani ricchi per il continuo traffico che vi fanno i Veneziani e gli Schiavoni i quali vengono a caricare vini, arance e limoni”. Invece, la più antica testimonianza dei dati produttivi della zona risale alla Statistica del Reame di Napoli del 1811. Il testo riferisce che in quell’anno, il 60 % della produzione era destinato all’esportazione. Infatti, grazie all’esperienza secolare dei contadini del Foggiano, si sono sviluppati, fin dall’antichità, limoni caratterizzati da un livello talmente alto di qualità da essere richiesti anche da mercati esteri. La prima rete commerciale del prodotto di cui abbiamo notizia, infatti, risulta attiva nel 1884 in relazione al continente nord americano (Canada e Stati Uniti). Oggi il Femminello del Gargano è il limone più antico d’Italia e alcuni produttori di agrumi della zona di produzione hanno dato vita a un Presidio Slow Food sostenuto dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. La presenza del limone del Gargano è legata alla cosiddetta area dei «Giardini d’agrumi» in cui, oltre alle favorevoli condizioni climatiche vi e’ una naturale disponibilità di acqua.