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“PARCOGIOCHI”, A SCUOLA CON LA NATURA

 

Presso il Centro Visite dell’Oasi Lago Salso dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, si è tenuto il primo incontro del Progetto di Educazione Ambientale per la scuola primaria “ParcoGiochi”, voluto dal Presidente Stefano Pecorella.

Erano presenti i dirigenti scolastici delle scuole delle città coinvolti quest’anno (Manfredonia, Lesina, Vieste, San Marco in Lamis, San Giovanni R., Rignano Garganico) e i responsabili dei centri visita del Parco.
Tra gli obiettivi principali del progetto vi è quello di creare nei ragazzi una coscienza rispettosa legata alle tematiche ambientali, non solo nel territorio del Parco e nell’Area Marina protetta delle Isole Tremiti; di sensibilizzare e promuovere il riconoscimento del valore del patrimonio naturale e culturale locale come elemento caratterizzante della propria identità; trasmettere il concetto di biodiversità, accrescendo nei bambini la consapevolezza dell’importanza della sua valorizzazione e della sua tutela. Consapevole del ruolo fondamentale svolto dalla scuola nella formazione delle coscienze e della cultura, il Parco Nazionale del Gargano intende trasmettere agli studenti di Scuola Primaria i concetti di eco-sostenibilità e gli impegni per la diffusione di una cultura della tutela dell’ambiente come bene comune e valore trasversale.
“Fare educazione ambientale – dichiara il Presidente Pecorella – significa non solo sviluppare la conoscenza dei problemi ambientali ma anche promuovere atteggiamenti e comportamenti consapevoli e responsabili, nei confronti dell’ambiente in cui viviamo e nell’agire quotidiano; atteggiamenti che influiscono direttamente sulla qualità della vita di tutti noi.”
 
L’Ente Parco vuole creare una rete di scuole che approfondiscano lo studio dell’ecosistema dei boschi e delle foreste e dell’ambiente marino e ciò che ne costituisce una minaccia, per realizzare attività di tutela dell’ambiente con il Parco Nazionale del Gargano. Non solo didattica ma esperienza diretta sul territorio, nei Centri Visita del Parco, che diventa elemento fondamentale da cui partire per costruire la conoscenza ed acquisire un’educazione alla sostenibilità. Nel dettaglio il percorso didattico intende legare i bambini al proprio territorio per farlo conoscere e rispettare, attraverso la conoscenza degli alberi e dell’ambiente marino e delle molteplici e numerose funzioni a cui le foreste, i boschi ed il mare assolvono; scoprire i comportamenti utili alla protezione e alla gestione della natura.
 Il percorso didattico si svilupperà in cinque fasi: attività in aula e laboratorio sulla tutela e la salvaguardia della biodiversità del Parco del Gargano e dell’arcipelago delle Isole Tremiti; attività sul campo per comprendere il significato di biodiversità; attivazione del concorso “Parcogiochiamo 2013, in cui i ragazzi dovranno realizzare materiali quali cartelloni, collages, cd rom, poesie, quaderni o quant’altro possa raccontare il percorso fatto insieme; giornata conclusiva e premiazione dei vincitori del concorso e condivisione dei lavori svolti e infine, per la classe vincitrice del concorso sarà premiata con una visita premio al Castello Svevo Angioino di Manfredonia per scoprirne le straordinarie caratteristiche archeologiche. I lavori migliori verranno inseriti sul sito internet e sui social network ufficiale del Parco Nazionale del Gargano.
“I ragazzi sono il nostro futuro – aggiunge il Presidente Pecorella – su di loro possiamo contare per recuperare un rapporto genuino con la natura e preservare il mondo in cui viviamo. Non dobbiamo inventarci nulla di straordinario per trasformare la tutela in economia e viceversa. Basti pensare che sul nostro territorio sviluppiamo caratteristiche uniche climatiche e deteniamo il 35% della flora e fauna d’Italia. Sono sempre più convinto che i ragazzi si devono innamorare di questi tesori inestimabili vicino casa loro che, purtroppo, non conoscono. D’altronde l’affermazione della biodiversità produce un risultato straordinario: il miglioramento della qualità della vita. La crescita del territorio – conclude Pecorella – passa dalla crescita del nostro patrimonio culturale, che non è solo puramente ambientale.  Noi abbiamo un patrimonio storico, culturale e religioso invidiabile e dobbiamo metterlo a sistema per innescare un virtuoso meccanismo di sviluppo economico ed occupazionale”.