32mila euro di sanzioni amministrative comminate, oltre 200 agenti del Corpo Forestale dello Stato impegnati, 74 pattuglie impiegate per fronteggiare i furti di legname.
Non solo rame, ma anche legna. Questi sono i materiali che più fanno gola ai ladri. Due fenomeni in continua crescita. Se del rame ne sono piene le cronache già da diversi anni quella del furto di legna sta assumendo dimensioni preoccupanti solo da qualche tempo. 32mila euro di sanzioni amministrative comminate, oltre 200 agenti del Corpo Forestale dello Stato, impegnati, 74 pattuglie impiegate. Sono solo alcuni dei numeri dell’ultima vasta operazione effettuata in tutta la provincia di Foggia per contrastare l’insidioso e atavico fenomeno dei furti di legname operati nel "polmone verde" di Puglia. Da tempo sul Gargano sembra operare una vera e propria associazione a delinquere che, attraverso l’azione di alcune ditte boschive compiacenti e senza scrupoli, sottopone questo territorio a continui e ripetuti tagli di alberi in modo irrazionale e abusivo, distruggendo così enormi quantità di boschi di proprietà di privati e di enti pubblici e devastando paesaggi unici nel loro genere. Un fenomeno, quindi, che sembra configurarsi sempre più ‘come attività illecita organizzata e sistematica, che danneggia il territorio da più punti di vista: "ne danneggia la funzione identitaria (il Gargano senza: la foresta non è più il Gargano) – spiega il comandante provinciale Angela Malaspina – ne compromette la funzione turistica ed economica e, soprattutto, quella di difesa del territorio dal rischio idrogeologico".
L’ultima operazione "L’URLO della Foresta" – così come è stata battezzata – per sottolineare, appunto; la gravità del fenomeno dal punto di vista ambientale- è stata avviata dal comando regionale di Bari, d’intesa con il comando provinciale di Foggia e il coordinamento territoriale per l’ambiente del Gargano. Una rete massiccia che ha coinvolto anche i reparti specializzati provenienti da altre province pugliesi per disporre un’attività mirata a contrastare efficacemente gli interventi forestali abusivi o irregolari, i disboscamenti e i furti di legname nell’intero promontorio del Gargano. L’operazione di controllo del territorio cominciata nell’ottobre del 2012 s’è conclusa nel gennaio di quest’anno. Al termine di questo primo quadrimestre di attività sono stati effettuati oltre 50 controlli, denunciate 27 persone (note e ignote con provvedimenti relativi a tagli furtivi di alberi, danneggiamento e alterazione degli habitat forestali e alla devastazione del paesaggio) ed effettuati 16 sequestri penali. I servizi hanno abbracciato l’intera provincia di Foggia che, puntualizza ancora Malaspina, "è il bacino verde della regione visto che costituisce il 60% dell’area boschiva dell’intera Puglia". Nello specifico, l’attività ha interessato i complessi boscati della Difesa San Matteo, nel territorio di San Marco in Lamis, e poi Parco Villani, Coppa Ferrata, Monte Spigno, Bosco Sant’Eligio, Monte Sacro, Bosco Rozzo Alto, Pineta Marzini, Bosco Spinapulci e la distesa di Bosco Quarto nel territorio tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo. Il primo risultato conseguito è stato quello della "visibilità" dovuto alla rilevante presenza di pattuglie forestali all’interno dei boschi del Gargano. Questa presenza massiccia ha avuto un’importante effetto deterrente e ha contribuito ad aumentare in modo significativo la percezione di sicurezza nelle aree rurali e montane della popolazione. I controlli effettuati dagli agenti forestali hanno riguardato anche il trasporto e il commercio di legname con la verifica di tutti i depositi di materiale legnoso, al fine di ricostruire la filiera bosco-legna da ardere e accertare eventuali reati di ricettazione.
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