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Vieste – Museo del Servo di Dio “don Antonio Spalatro”

 

Presso la Parrocchia del SS. Sacramento a Vieste

Sin da piccolo tanto i miei genitori quanto il mio compianto Parroco don Matteo Mancini e le mie catechiste non perdevano occasione per parlarmi di don Antonio Spalatro, da cui ero stato battezzato. 

Notizie, curiosità, affetto verso di lui mi spingevano sempre più ad aumentare il mio desiderio di ulteriormente conoscere don Antonio, nei suoi tratti somatici – attraverso le rare foto che circolavano –  e nei tratti soprattutto spirituali attraverso ciò che la gente diceva di lui e attraverso i suoi scritti. Per questo non perdevo occasioni per leggere alcuni dei suoi scritti e spesse volte di fare visita alla sua mamma Menichina e al suo papà Michele perché mi parlassero di lui e mi aiutassero a conoscerlo meglio.  Era davvero un incanto poter ascoltare soprattutto quella santa mamma che per età era per me come una nonna.

   Divenuto prete e rimasto nella parrocchia del SS. Sacramento (in qualità di Vice-parroco prima e di Parroco dopo) non esitai, d’accordo con il Parroco, a favorire mezzi e giornate vocazionali che potessero aiutare tutti i fedeli e soprattutto i più giovani a maggiormente conoscere don Antonio. Tante erano ancora le persone viventi che lo avevano conosciuto personalmente. Ancora di più erano coloro che solo attraverso costoro potevano conoscere qualcosa di lui.
Tutto nella Chiesa del SS. Sacramento parlava ancora di Lui per ciò che aveva fatto, per ciò che aveva insegnato. Quando mi parlavano della sua pietà eucaristica, quasi lo vedevo in ginocchio davanti al Tabernacolo intento a parlare con Gesù. La voce più diffusa era: “Se fosse vivo don Antonio… Don Antonio è vivo in mezzo a noi!!!”
Nacquero anche dei mini convegni che si ripetevano secondo le opportunità, in cui si parlava di lui e nacquero anche delle mostre di oggetti sacri a lui appartenuti.
   Trentacinque anni dopo la morte, proprio in uno dei suddetti convegni, il compianto Mons. Mario dell’Erba, Vicario episcopale di Vieste, suo amico fraterno, testualmente disse di lui: “ “non si può lasciare nell’ombra, sotto la polvere inesorabile del tempo, un prete che sebbene defunto ci parla ancora. … Don Antonio sembra essere ancora vivo in mezzo a noi: veramente l’amore è più potente della morte, l’amore che ha saputo seminare a larghe mani in uno spazio di vita brevissimo ha vinto l’oblìo fatale della morte e la forza erosiva e distruggitrice del tempo”. Queste parole mi rimasero impresse nella mente e una delle iniziative commemorative in occasione del trentacinquesimo del suo pio transito fu proprio una mostra di ciò che gli era appartenuto perché “non si lasciasse nell’ombra, sotto la polvere inesorabile del tempo, la figura di don Antonio” Ci fu una raccolta straordinaria di oggetti a lui appartenuti, (non moltissima roba per l’esattezza, sia per la povertà dell’epoca in cui don Antonio visse, sia anche per i tanti anni trascorsi dalla morte). Questi oggetti furono affidati alla Parrocchia del SS. Sacramento, prima in prestito e poi donati perché li custodisse. Ne presi cura io direttamente assumendo una gelosa custodia di ogni pezzo ricevuto e di ogni suo scritto breve o lungo. Mi aiutò in questo don Giorgio Trotta che aveva ricevuto direttamente dalla mamma di don Antonio parecchio materiale soprattutto scritto perché col tempo ne facesse pubblicazione. Esposi poi parte di ciò che avevo ricevuto in una vetrinetta collocata nella sala auditorium della Parrocchia che nel 1988 avevamo intitolato a largo consenso proprio a don Antonio. La vetrinetta però risultava troppo piccola e a stento riusciva a conservare la talare, la cotta, il cappello, la mozzetta del mansionario e qualche pianeta.

   Nel 2004 ricorreva il cinquantesimo anniversario della morte di don Antonio. Non potevamo trascorrere tale ricorrenza senza nulla fare anche perché l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi Mons. Domenico D’Ambrosio aveva già espressa l’intenzione di istituire il processo diocesano per la raccolta di testimonianze riguardanti il suo odore di Santità. Avevamo anche raccolto firme postulatorie tra il clero dell’Arcidiocesi e i fedeli della città di Vieste. Ci organizzammo per una settimana di preghiere e di riflessioni intorno al messaggio lasciato da don Antonio. La settimana però sarebbe passata e poi tante cose sarebbero forse tornate nell’oblìo. Pensammo di raccogliere tutti atti della settimana in un opuscolo ( che a breve contiamo di pubblicare a cura dell’Associazione “Amici di don Antonio”). Ma questo non poteva bastare. Dovevamo lasciare un altro segno ed un ricordo permanente. Balenò l’idea di un museo anche perché tutte le Reliquie appartenenti a don Antonio non potevano più rimanere nascoste in un tiretto dell’armadio dell’Ufficio Parrocchiale, seppur bene e gelosamente custodite. Bisognava fare qualcosa in più. Ne discutemmo in seno al Consiglio pastorale che ne diede approvazione e trovammo collocazione nella sala attigua al salone auditorium “don Antonio Spalatro”. Fu dato allora il compito ad alcune ditte edilizie, elettriche e artigianali di preparare la sala museale.

Domenica 17 ottobre 2004 l’Arcivescovo Mons. Domenico D’Ambrosio diede solenne inizio alla settimana di riflessioni, preghiere e testimonianze su don Antonio Spalatro e benedisse il neonato museo, inaugurandolo. Ecco cosa riportò sulla prima pagina dei visitatori, apponendo la sua firma: “Quorum memoria in benedictione:  La memoria di don Antonio non è solo benedetta da Dio ma è benedizione per noi”
Qualche anno dopo, avendo ottenuto dal Demanio dello Stato la concessione di una pars congrua dei locali dell’Ex Convento dei Cappuccini – sempre in accordo con il Consiglio Pastorale della Parrocchia – alcune stanze dell’Ex Convento, dopo averle accuratamente restaurate, illuminate e protette da servizio di vigilanza e di video sorveglianza nonché di sistema anti-incendio, furono adibite a nuova sede del Museo dei ricordi di don Antonio Spalatro, che in accordo con il Parroco attuale del SS. Sacramento può essere doverosamente visitato.

don Tonino Baldi
Vice postulatore della causa di canonizzazione di don Antonio Spalatro
Padre Spirituale dell’Associazione “Amici di don Antonio”