Se mai disgraziatamente dovessero andare in porto, sarebbe il più micidiale attacco ad uno dei patrimoni universalmente riconosciuti tra i più importanti e prestigiosi del mondo quale è il Gargano e relativo mare.
La carica che si sta perpetrando viene dal mare sferrata in nome di una tecnologia avanzata che trasforma il vento in energia elettrica. Nel caso specifico una tale attività avverrebbe distruggendo un bene naturalistico irripetibile con valore economico, se vogliamo metterlo su questo piano, di gran lunga maggiore di quello riferito all’eolico. Non uno bensì tre parchi eolici dislocati intorno al promontorio del Gargano, da Cagnano Varano fino a Margherita di Savoia. Un vero assedio mortale per il Gargano e il mare che verrebbe occupato. Si riesce a immaginare tre selve di aerogeneratori di 90 metri piantati in mezzo al mare a ridosso della costa garganica? La minaccia non è tanto peregrina se è vero come è vero, che il Ministero il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha dato il via libera a te impianti di parchi eolici marini. E precisamente: il primo tra Cagano Varano e Ischitella un parco offshore di 67 aerogeneratori distribuiti su un’area di 20mila metri quadrati; il secondo tra Rodi Garganico e Vieste di 35 aerogeneratori occupanti un’area marina di 9mila metri quadri; il terzo il più grande incuneato nel golfo di Manfredonia e interessante i Comuni Mattinata, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia formato da 95 aero generatori per un’area marina di 83mila metri quadrati. Complessivamente 197 turbine vale a dire il 40 per cento delle turbine istallate l’anno scorso in 55 tratti di mare antistanti vari Paesi d’Europa. Naturalmente dalla Regione Puglia, alla Provincia di Foggia, a tutti i Comuni interessati c’è stata una decisa e unanime levata di scudi. Una netta opposizione è altresì stata espressa dalla delegazione FAI di Foggia. La presidente Marialuisa D’Ippolito ha lanciato la sottoscrizione di una petizione contro le istallazioni dell’eolico offshore nel mare garganico e a supporto della richiesta di estendere il Parco nazionale del Gargano anche al mare del Golfo di Manfredonia. Il consigliere nazionale di Italia Nostra, Ercole Maria Guerra, cataloga l’offensiva dell’ eolico offshore come la seconda fase dopo la prima delle trivelle petrolifere, per portare a termine la devastazione ambientale e paesaggistica marina del Gargano. Si arriverà ad uno scontro istituzionale oltre che popolare? L’auspicio è certamente che non accada niente di simile e che il business a tutti i costi non prevalga su un doveroso interesse per la tutela e la salvaguardia di ricchezze straordinarie del Paese. Basterebbe soltanto un minimo di buon senso e a questo punto di onestà intellettuale.
Michele Apollonio
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