Il caso per l’attentato presi impegni in una riunione a Foggia, ricevuta la giunta Pinto.
Lo Stato a Rodi Garganico non lascerà alcun varco aperto a chi ha deciso di intimidire e minacciare gli amministratori comunali ma sarà pronto a sbarrare la strada alla criminalità con ogni mezzo. All’indomani delle dimissioni irrevocabili del vice sindaco del Comune garganico, Pino Veneziani (Pd), si è svolta ieri nel tardo pomeriggio una riunione presieduta dal prefetto, Maria Luisa Latella, con il comitato tecnico per l’ordine e la sicurezza e gli amministratori di Rodi. In Prefettura sono arrivati il sindaco, Nicola Pinto, e i tre assessori in carica. Ma all’incontro, avvenuto poi in forma assai ristretta, ha preso parte solo il primo cittadino. Il prefetto sin dal primo momento ha seguito personalmente l’evolversi della situazione, dopo l’attentato incendiario di lunedì notte ai danni dell’auto dell’ex vicesindaco. Proprio sul Gargano, a Vieste, lo Stato, gli amministratori, gli imprenditori, le associazioni stanno portando avanti una battaglia per sottrarre il territorio alla criminalità bonificando la palude dell’illegalità che si manifesta in particolar modo con le estorsioni. Dunque le dimissioni di Veneziani (devo tutelare la mia famiglia, me stesso e la mia impresa» ha motivato la sua decisione), non vengono assolutamente sottovalutate. Secondo le indiscrezioni filtrate dal palazzo del Governo sono state assunte tutte le misure necessarie sul fronte dell’ordine pubblico e della sicurezza. Sarà quindi operato un potenziamento della presenza dello Stato. Sul fronte dell’attività investigativa si sta guardando all’esperienza dell’amministrazione in carica da una decina di mesi. All’attenzione delibere, atti, autorizzazioni, richieste giunte soprattutto all’assessorato allo Sviluppo Economico retto da Veneziani. L’ex vicesindaco non ha nascosto nei giorni scorsi che le pressioni quotidiane sul suo assessorato, in un momento molto difficile da un punto di vista economico ed occupazionale, si sono fatte sentire in questi mesi. Certo non si trascura anche l’altro aspetto al quale potrebbero essere legate le minacce e le intimidazioni, ovvero l’attività di imprenditore nel settore turistico di Veneziani. Sul lungomare di Rodi Garganico è titolare di uno stabilimento balneare finito nel mirino di ignoti alcune settimane prima dell’attentato incendiario. Veneziani aveva trovato tracce di liquido infiammabile lungo le pareti in legno del suo stabilimento. «Possiamo colpirti quando vogliamo» era il messaggio in codice di quella prima azione intimidatoria