Censis sulla Puglia: 2000 aziende chiuse in tre anni. Fuga da scuola e università. Sola Sardegna peggio della nostra Regione: nell’ analisi anche le cifre sull’ istruzione. Male il mercato immobiliare.
Tra il 2009 e il 2012 la Puglia ha perso 1959 imprese manifatturiere. In tre anni il numero delle aziende in regione è passato da poco più di 30mila a 28118 dell’anno scorso, con una variazione percentuale che segna meno 6,5 per cento, il dato peggiore d’Italia dopo quello della Sardegna (-7 per cento). Sono cifre di una guerra quelle che emergono dal rapporto "La crisi sociale del Mezzogiorno" curata dal Censis che come al solito ha fotografato con grande attenzione gli effetti della recessione in atto. La scomparsa di 2mila imprese fa il paio con la perdita di ricchezza: la nostra regione è insieme a Calabria, Sicilia e Campania, quella che fa registrare gli indici di diseguaglianza «più elevati della media nazionale». Nel settore delle compravendite immobiliari da registrare la diminuzione dell’11,6% nella nostra provincia. Le vendite di abitazioni in Capitanata sono diminuite dell’11,6% nel 2012. Diminuiscono le compravendite, ma non i prezzi: il metro quadro costa 1682 euro, in Puglia si paga di più solo a Bari.