Ci sarebbe piaciuto raccontarvi di oltre un centinaio tra protagonisti e comparse, di costumi curati e scenografie ben realizzate, di un magnifico Gigi Fasani che ha ben interpretato la parte di Gesù, di fuochi pirotecnici che hanno degnamente concluso una bella manifestazione. Ci sarebbe piaciuto anche mostrarvi le immagini di quanto avvenuto a Vieste sabato 23 marzo, ma ci è stato impedito, o meglio non ce n’è stata data la possibilità.
Al sottoscritto, munito della solita videocamerina, appena il corteo era partito dalla Marina Piccola per percorrere le vie cittadine è stato gentilmente detto che per fare le riprese si doveva mettere distante e sul ciglio della strada. Alla richiesta di spiegazioni sul perché un altro operatore potesse, invece, stare a brevissima distanza da Gesù crollato a terra sotto il peso della croce, è stato risposto “perché lui è autorizzato”.
Autorizzato? Da chi? E come mai Ondaradio non è stata informata della necessità di chiedere questa autorizzazione per poter svolgere (gratuitamente) l’esercizio del diritto di cronaca? E come faceva Teleregione a sapere che era necessario premunirsi di questo miracoloso cartellino che ogni porta riesce ad aprire?
Correttezza vuole che, all’introduzione di nuove norme, queste vengano comunicate ai diretti interessati. E non si tratta di chissà quale grande lavoro, visto che a Vieste solo due redazioni realizzano video per raccontare quanto avviene nella nostra cittadina. Sarebbe stato opportuno alzare la cornetta o aprire un nuovo messaggio di posta elettronica, e dire “Cara redazione, se sei interessata a fare delle riprese o delle foto mandaci una richiesta indicando quanti pass ti servono”, o meglio “Cara redazione, siccome vorremmo che tu dia risalto alla nostra iniziativa, quanti pass ti servono?”.
Ma a quanto pare Ondaradio era ospite non gradito. E con lei le oltre 7000 persone che quotidianamente visitano e leggono oltre 30.000 pagine del nostro sito per ottenere informazioni su quanto avviene sul territorio garganico.
Così come ci sarebbe piaciuto raccontarvi l’atmosfera che si è vissuta nelle oltre due ore tra le vie di Vieste, evitiamo di riferirvi di radiomicrofoni non funzionanti, di un intero settore della Marina Piccola non coperto dall’impianto di amplificazione con gli spettatori lì presenti lasciati all’oscuro di quanto dicevano gli attori, di un “romano” che parlava al cellulare tra una scena e l’altra alla vista del pubblico, o del corteo che ha percorso le vie cittadine aperto da Vescovo, preti, sindaco e amministratori, trasformando una rappresentazione teatrale itinerante in una processione.
Sandro Siena
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