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Rodi/ Il sindaco Pinto: “Io vado avanti”

Clima di tensione e i dimissionari non ci ripensano. Serve una immediata risposta dello Stato, ma le indagini finora non hanno dato nessun esito.

 

Aria ir­respirabile, clima di tensione, maggioranza in tensione, minoranza che abbandona per paura, ma il sindaco regge: “Abbiamo i numeri per andare avanti con la maggio­ranza”. Nicola Pinto, sulle dimis­sioni di Carmine D’Anelli e Giu­seppe Ventrella assicura che per quanto lo riguarda "Non Si sarebbe dimesso, in ogni caso – spiega – abbiamo i numeri per andare avanti con la maggioranza". Pinto si dice consapevole che la situazione è preoccupante e con la Prefettura e le Forze dell’Ordine stanno prendendo tutte le iniziative utili a scongiurare la recrudescenza del clima di vio­lenza che si è creato in città. Il primo cittadino confida nelle in­dagini che stanno svolgendo gli in­quirenti e di avere molta fiducia nelle Istituzioni, più che nei partiti, per affrontare risolutamente la que­stione. Un passo indietro per ri­cordare che D’Anelli e Ventrella hanno rimesso il mandato nel corso della riunione della massima assise cittadina, dopo aver puntualizzato che gli "ultimi episodi di violenza, che mai si erano verificati in forme così brutali, non lasciano più mar­gini di ripensamento per continuare a sedere a Palazzo di Città". Inoltre, hanno preannunciato che analoga decisione sarà presa da tutti i candidati consiglieri della lista "Ventrella Sindaco" i quali rinunceranno alla surroga per il clima insostenibile che si vive in città. L’episodio malavitoso che ha se­gnato profondamente D’Anelli e la sua famiglia sono stati i colpi di fucile sparati contro la vetrata del­l’abitazione dell’ex sindaco all’in­terno della quale c’erano i familiari e alcuni amici. Il Prefetto, Luisa Latella, e il comandante provinciale dei Cara­binieri, Antonio Basilicata, avevano chiesto a D’Anelli e Veneziani di ritirare le dimissioni, invito che, però, è caduto nel vuoto; determina­zione che chiude anche a qualsiasi possibilità che si possa pensare ad una loro surroga perchè gli altri eletti della sua li­sta non entreran­no in Consiglio, consapevoli – è sta­to spiegato – che il ruolo svolto oggi dal "Sindaco e dalla maggioranza non abbia necessità alcuna del controllo politico dell’opposizione". L’ex primo cittadino è stato anche ascoltato dal Procuratore capo della Repubblica di Lucera, Domenico Seccia. Il clima che si respira nel piccolo centro garganico non è certamente dei migliori, anzi, la preoccupazione è palpabile. Indagini in­dubbiamente complesse non essen­doci una traccia precisa da cui partire; l’idea è che si vuol creare un clima di intimidazione spostando l’obiettivo una volta contro Carmine D’Anelli e i componenti la sua coa­lizione; ma non vengono rispar­miati neppure esponenti della lista di Nicola Pinto, tant’è che l’ex vice sindaco, Pino Veneziani, avendo su­bito nell’arco di poco più di ven­tiquattr’ore l’incendio dell’autovet­tura e il tentativo di dar fuoco alla struttura del suo stabilimento bal­neare, ha rassegnato le dimissioni anche da consigliere. Sul piano delle indagini non ci sono novità, i ca­rabinieri della Compagnia di Vico del Gargano e dei colleghi di Rodi Garganico stanno esaminando un ampio ventaglio di ipotesi. Ma fi­nora nessuna traccia e soprattutto nessun esito per una serie di episodi che meriterebbero una immediata risposta.

Francesco Mastropaolo