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Rodi/ Situazione politica e di ordine pubblico

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il Sindaco Pinto: “ora basta con le vili insinuazioni!”

Non si allenta la morsa di tensione e sconcerto che sta imperversando a Rodi Garganico dopo l’attentato subito dal vice sindaco Pino Veneziani, al quale è stata incendiata l’auto parcheggiata sotto casa, e dopo le fucilate rivolte contro l’abitazione del consigliere di minoranza Carmine D’Anelli.
Entrambi i suddetti amministratori comunali si sono dimessi dalle loro rispettive cariche; ma se Pino Veneziani si è dimesso il giorno successivo all’attentato e da allora si è chiuso in un comprensibile riserbo, non altrettanto sta facendo l’ex Sindaco Carmine D’Anelli, il quale pur essendosi anch’egli dimesso dalla carica di consigliere comunale di opposizione, unitamente agli altri rappresentanti della sua lista, non esita tuttavia a rivolgere quasi ogni giorno ogni sorta di anatemi e di invettive all’indirizzo del Sindaco Nicola Pinto, che il D’Anelli ritiene in qualche modo l’autore morale di tale gesto a causa di non meglio specificate “promesse” fatte dallo stesso Pinto durante la campagna elettorale, che avrebbero generato ingiustificate aspettative nella popolazione e fomentato un clima di odio verso gli avversari politici.
Il Sindaco Nicola Pinto non nasconde il proprio sconcerto per le dichiarazioni rese dal consigliere Carmine D’Anelli, e respinge al mittente qualsiasi accostamento tra l’attività politica della coalizione di maggioranza e l’ultimo episodio del quale lo stesso D’Anelli è rimasto vittima: “non capisco come il consigliere D’Anelli possa permettersi di rilasciare alla stampa certe dichiarazioni diffamatorie, per non dire calunniose, nei confronti del sottoscritto e del gruppo di maggioranza. A parte la forte condanna per l’episodio – continua Pinto – già espressa senza mezzi termini dall’intera amministrazione, non posso comunque tollerare di essere additato come responsabile, sia pure indirettamente, di quanto accaduto. Proprio tali ultime dichiarazioni del consigliere D’Anelli dimostrano, anzi, come quest’ultimo pur essendosi dimesso da consigliere comunale non abbia affatto abbandonato i toni denigratori ed offensivi contro la mia persona e la coalizione che rappresento. Purtroppo, da quando ha perso le elezioni dello scorso 6 e 7 maggio 2012, il consigliere D’Anelli è andato su tutte le furie ed ha perso letteralmente le staffe – rileva Pinto – lasciandosi andare ad incontrollate intemperanze che sono sotto gli occhi di tutti e sono inequivocabilmente documentate anche dalle riprese video dei vari consigli comunali tenutisi negli ultimi mesi, che chiunque può visionare sull’apposito sito istituzionale del Comune di Rodi, nel corso dei quali lo stesso D’Anelli ha addirittura tentato di impedire il regolare svolgimento dei lavori, costringendomi più volte a sospendere la seduta ed a richiedere l’intervento della forza pubblica pur di assicurare il regolare svolgimento dell’assise”.
Senza volere in alcun modo esasperare i toni in questo delicato momento della vita del paese – osserva Pinto – già pesantemente colpita dall’altrettanto grave attentato subito dal mio vice sindaco, Pino Veneziani, al quale rinnovo il mio saluto e la vicinanza dell’intera amministrazione, non posso fare a meno di rilevare la contraddittorietà delle dichiarazioni dello stesso D’Anelli, che certo non aiutano gli inquirenti a fare luce su quanto accaduto, creando ulteriore disorientamento. Ed infatti – ricorda Pinto – appena pochi giorni prima che si verificasse l’ultimo episodio, e precisamente il 13 marzo 2013, il consigliere D’Anelli ha dichiarato alla stampa di essere stato già minacciato da un folle con una pistola nel 2011, precisandone anche la marca (mod. Beretta), e di essere anche stato vittima di una bomba carta fatta esplodere nella sua proprietà privata nel settembre 2011, quando era ancora Sindaco; del tutto inspiegabilmente, invece, dopo le fucilate alla sua abitazione ha dichiarato di non avere mai ricevuto minacce. E’ strano, inoltre, che l’ex consigliere Azzellino abbia dichiarato che fino al maggio 2012 Rodi era un’isola felice, mentre già nel 2011 si erano verificati questi allarmanti episodi, che mai prima d’ora erano stati resi noti alla popolazione, che li ha appresi soltanto a distanza di due anni, e che se conosciuti per tempo avrebbero potuto essere tempestivamente condannati. A questo punto – conclude il Sindaco – non posso che invitare il D’Anelli a collaborare lealmente con la giustizia e ad aiutare gli inquirenti a fare luce sul grave gesto intimidatorio da lui stesso subito, anziché continuare a sparare sulla croce rossa. Spero vivamente che gli autori dei due sconsiderati gesti criminosi vengano assicurati alla giustizia”.
Insomma, se davvero Rodi vuole uscire da questa spirale di violenza occorre che insieme si trovino le soluzioni ottimali per proseguire nell’azione politico-amministrativa, a prescindere dalle recenti dimissioni di massa presentate dai singoli consiglieri di minoranza, in modo da ricondurre il paese in un clima di concordia e di leale confronto politico, malgrado la grave situazione economica.

 

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