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Turismo/ Le strategie della Regione tra spot e marketing

Quarta in Italia per grado di notorietà, settima sul mer­cato straniero.

 

 La Puglia, secondo il Ciset, il centro internazionale di studi sull’ economia turistica, resta un prodotto non conosciuto. Per questo la Regione, come affermato dall’assessora al Turismo Silvia Godelli, ha deciso di potenziare il marketing, di fare conosce­re il territorio all’estero non più solo con le fiere, ma anche con una maggiore pubblicità, dai cartelloni alle presenze in tv. In ma­niera tale da rilanciare e diffondere nel mondo il brand Puglia Ne­anche i film ambientati su tutto il territorio, dal Salento, alla pro­vincia di Bari per finire al Gargano, ne è un esempio Housefull, produzione indiana girata tra Mattinata e Vieste che ha raggiunto il secondo posto in classifica tra i film che hanno guadagnato di più nel primo weekend nella storia di Bollywood, sono riusciti a solleticare la curiosità dei turisti stranieri. Da qui la necessità di puntare sul marketing, sulla pubblicità, sugli spot televisivi. Sul modello di altre regioni. Chi sceglie la Puglia per le proprie vacan­ze, lo fa prevalentemente per il suo mare (circa il 45 per cento de­gli arrivi); ma c’è anche chi ne apprezza l’offerta culturale e dell’intrattenimento (15 per cento), oppure chi la sceglie per motivi lega­ti alla spiritualità, alla natura e al «wellness» (15 per cento) o anco­ra si reca in Puglia per affari (25 per cento). A fare il punto della situazione un workshop di Pugliapromozione, «Where is Puglia». Tre le indagini presentate: la prima, condotta dal Ciset, sulle dinamiche che caratteriz­zano i singoli seg­menti turistici; la se­conda, a cura di De­moskopea, analizza l’immagine della Pu­glia nel mercato turi­stico; la terza, sviluppata da Mercury, prende in esame il peso del turismo che non appare nelle statistiche ufficiali, ovvero quello generato dall’affitto delle seconde case e dal lavoro sommer­so. Dagli studi emerge che il 64 per cento di chi è stato in Puglia almeno una volta, intende ritornarci. All’estero, però, la regione resta poco conosciuta (1’89 per cento degli italiani ma solo il 25 per cento degli stranieri), al contrario della Sicilia E sono proprio gli stranieri a descrivere l’immagine di un territorio «classico, vec­chio», ma comunque «bello, ospitale e autentico». In primo piano resta naturalmente il giusto rapporto qualità/prezzo. Le indagini hanno però evidenziato anche cosa non va e a prevalere è soprat­tutto la scarsa conoscenza e l’incapacità di attrarre visitatori. I dati 2012 fanno registrare oltre 3,2 milioni di arrivi (come nel 2011) e 13,5 milioni di presenze turistiche, un po’ ridotte rispetto al 2011 a causa della crisi. TI 74 per cento degli arrivi e il 61 per cento delle presenze, concentrati a luglio e agosto, ha scelto alberghi soprat­tutto a 4 o 5 stelle. Il 58 per cento degli arrivi e il 70 per cento delle presenze ha puntato sulla provincia di Foggia (Vieste in testa) e sul Salento (Ugento e Otranto), in ripresa Taranto. Fra gli stranieri, al primo posto ci sono i tedeschi (+ 15,7 per cento).

 

 

 

 

 

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