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Berlusconi a Vieste (2) – Alloggerà al Pizzomunno

Vedrà gli operatori e assaggerà l’olio di Gino di Rodi.

 

Non appena l’indiscrezione della visita di Berlusconi a Vieste si è diffusa, filtrano ulteriori particolari sul suo soggiorno a Vieste. Fonti bene informate riferiscono che sarà il Palace Hotel Pizzomunno dell’imprenditore “dalemiano” Mario Turi (il particolare sarà celato al leader azzurro per non arrischiare la visita) la location nella quale soggiornerà il Cavaliere. Il presidente del PDL sarà accompagnato dai parlamentari Fitto, Palese e Leone. Ad accoglierlo a Vieste, anche il coordinatore del PDL Foggia Franco Landella e molti altri esponenti azzurri provenienti dai comuni garganici.
Un particolare che la dice lunga sulla verità della visita di Berlusconi a Vieste è l’atteggiamento dell’ imprenditore oleario Gino Di Rodi, ex consigliere azzurro ed ultras del Berlusca. Di Rodi, che è solito chiudersi nel suo “tradizionale riserbo tombale”, sarebbe stato contattato per la fornitura di olio di oliva dietetico che accompagnerà il business lunch che Berlusconi consumerà insieme al Sindaco Nobile, al Presidente Mascia e ad una nutrita delegazione di Operatori Turistici capeggiati dal Presidente del Consorzio Gargano Mare Rossella Falcone.  Di Rodi, solitamente “muto come un pesce”, si sarebbe lasciato sfuggire che la fornitura gli è stata chiesta per un certo Cavaliere, ma sono in pochi a credere che il Cavaliere al quale allude di Rodi siano i fratelli Cavaliere detentori di due note pizzerie sui corsi principali di Vieste. Perciò la sua “fumosa” spiegazione è valsa come una conferma della imminente venuta di Silvio forever. Tuttavia Di Rodi, contattato da una cronista dell’AGcom, ha minacciato querele nei confronti di chi insinua che sarebbe stato lui –“muto come gli altoparlanti di Sansiro” ormai dicono in città schernendolo- a rivelare la visita del Cavaliere a Vieste.
 “Chiedete al coordinatore del PDL di Vieste Zaffarano?” risponde piccato a chi lo apostrofa come custode dei segreti di Pulcinella.
Raffaele Zaffarano, coordinatore del PDL Vieste, dal canto suo rimane abbottonato e non si scompone davanti alla provocazione dirodiana. Tuttavia, pare abbia anticipato –come il collega di Giunta Mimmo Prudenza e sulle orme del recente esempio di Papa Ratzinger-  l’intenzione di avere intenzione e dunque di comunicare di essere in procinto di rimettere l’incarico di Coordinatore del PDL, per “ingravescentem aetatem” (20 anni da consigliere e 10 e più nel coordinamento dei berlusconiani: rispettivamente 1/5 e 1/10 di secolo) ma –i soliti maligni!-anche e soprattutto perché non sarebbe previsto alcun suo “saluto di indirizzo” (What????) davanti al Pontefice Azzurro.
E sarebbe davvero un caso, date le circostanze. In effetti è ben noto che ogni volta che si esprime il coordinatore del PDL Zaffarano tremano tutte le capitali europee, lo spread sale sulle montagne russe e che lo stesso è solito esprimere il desiderio di intervenire ogniqualvolta si registra un avvicendamento di Papa (il plurale Papi non si può usare per note non gradite assonanze), e siccome l’avvicendamento di cui trattasi è appena avvenuto, la pretesa di Zaffarano si qualifica ora “diritto ad intervenire”.
Un petardo dell’Agenzia Garganopress smentisce che Berlusconi renderà visita al Centro Wellness Le Ginestre, alle porte della Foresta Umbra, di proprietà dell’imprenditore turistico, nonché Ayatollah berlusconiano Giovanni Rosiello, profeta Isaia del verbo arcoriano, apostolo del Vangelo secondo Silvio, arcivescovo emerito della Parrocchia azzurra e azzurrognola di Vieste, e padre putativo in nomen Silvius dell’attuale compagine amministrativa, il quale per ripicca –lui non si incazzerebbe mai con il Padre Eterno Berlusconi- non gli presenterà il già da lui designato (il lupo perde il pelo, ma non il vizio) candidato sindaco alle prossime amministrative, nelle fattezze della Consigliera Giuseppina Falcone.
L’assessore al turismo Nicola Rosiello avrebbe anticipato che non sarà presente neanche a quell’incontro perché impegnato a divinis.
Il Sindaco Ersilia Nobile che indosserà un azzurro Armani, in luogo di un Rosso Valentino troppo bersaniano, chiederà a Silvio Berlusconi un interessamento sul Porto Turistico di Vieste (“Silvio, puoi chiedere a Flavio (Briatore) o a Vladimir (Putin) se interessa rilevarlo?”). Il primo cittadino nutre anche il fondato timore che Mascia chieda a Berlusconi due posti per le figlie alla Mondadori ed un suo impiego come addetto stampa del Milan.
Gli imprenditori del consorzio Gargano Mare chiederanno al leader azzurro una moratoria sui mutui, un nuovo piano-casa con aumento di volumetria a dimensione Scialara; che Pugnochiuso sia ceduto alla Fly Emirates, sponsor del Milan;  una detassazione del costo del lavoro e degli stipendi a livello di Romania,  e soprattutto lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle loro aziende turistiche, nella direzione richiesta dal presidente di Confindustria Squinzi.
Su quest’ultimo punto si riferisce che Berlusconi, informato dettagliatamente sulla situazione tributaria locale, si troverebbe d’accordo ad una sola condizione: che a  sbloccarsi siano i pagamenti delle aziende turistiche alla Pubblica amministrazione e non viceversa. Qualche maligno lo ha edotto di Tarsu, evidentemente.

RigoLetto

 

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