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Per un’altra Vieste/ l’ultimo degli orrori del sindaco Nobile

I viestani lo scorso sabato mattina si sono svegliati con un ennesimo “pugno nell’occhio” rappresentato da un mostro che sta assumendo le sembianze di una passerella sull’isolotto del Faro. La nostra città é conosciuta per la bellezza dei suoi paesaggi e  l’isolotto di Sant’Eufemia  é uno degli scorci  più rappresentati nelle immagini diffuse in tutto il mondo attraverso i moderni mezzi di comunicazione, fotografie, cartoline, riprese video e quant’altro.
Oggi, 20/01/2014, il nostro gruppo consiliare “Per un’altra Vieste” ha chiesto al Sindaco di mettere in atto tutti i provvedimenti necessari perché sia rimossa IMMEDIATAMENTE la passerella sull’isola di Sant’Eufemia del Faro di Vieste.
Questa mattina ci siamo recati in Municipio e abbiamo visionato la pratica istruita per realizzare quest’opera il cui unico aggettivo non può che essere criminale.  Essa, infatti, è un crimine ai danni del nostro paesaggio.
L’intero incartamento ha aspetti a dir poco surreali, quasi si trattasse di un copione di una storia fantastica senza alcuna attinenza a luoghi che invece appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura. Questo copione “fantastico” termina con una struttura di acciaio e legno talmente reale da deturpare la visione del paesaggio dell’isolotto di Sant’Eufemia.
Tutto inizia con una richiesta, presentata nel Novembre del 2011 da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti – provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Puglia e Basilicata, intesa ” ….ad ottenere l’autorizzazione paesaggistica per eseguire lavori di costruzione di un nuovo attracco/ormeggio e di una passerella di camminamento per l’accesso al Faro sull’isolotto di Sant’Eufemia nel Comune di Vieste”.
Tale richiesta partirebbe dall’assunto che bisogna garantire un punto di attracco e di ormeggio in condizioni di sicurezza per il  personale preposto alla reggenza del Faro durante le operazioni di imbarco e sbarco, poiché il vecchio scalo di alaggio è inutilizzabile perché insabbiato.  Fin qui niente di strano.  La stranezza e la “fantasia” cominciano con la successiva richiesta e cioè la realizzazione di una passerella di collegamento lunga circa 150 metri  e larga 1.35 metri che consentirà il collegamento tra il pontile galleggiante ed un vialetto sterrato di accesso alle strutture logistiche del faro.
A questa richiesta seguono una serie di pareri di diverse istituzioni preposte che sembra quasi non abbiamo mai visto l’isolotto del Faro. Non si spiegherebbe, altrimenti, come sia stato possibile che tali istituzioni abbiano potuto esprimere TUTTE parere favorevole.  A partire dal parere della Commissione Locale per il Paesaggio che  “…. esprime parere favorevole in quanto l’intervento, trattandosi di opere di arredo finalizzato alla fruibilità delle infrastrutture  esistenti….” UDITE, UDITE :”….BEN SI INSERISCE NEL CONTESTO IN CUI SI PROPONE” !!!…..”… Per tanto l’intervento così come proposto NON GENERA ALTERAZIONI AI VALORI PAESSAGGISTICI E AMBIENTALI”.
Ad avvalorare tale parere ci pensa la Sovraintendenza per i Beni Archeologici della Puglia che nonostante l’area interessata dal progetto sia sottoposta a vincolo archeologico, ritiene che “:. essendo le strutture da realizzare non invasive non si ravvisano, per quanto di competenza, motivi ostativi all’esecuzione delle opere”.  Ci mette del suo anche la Sovraintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio che esprime”…. Parere favorevole alla realizzazione delle opere in progetto atteso che le medesime non contrastano con i valori paesaggistici tutelati e non alterano le visuali panoramiche dei luoghi.
L’ultimo passaggio è di pertinenza del nostro Comune che scrive”….l’impatto paesaggistico dell’intervento preposto…..risulta compatibile con il territorio d’insediamento…..,anche in funzione delle sue caratteristiche di coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica, non genera alterazioni ai valori paesaggistici ed ambientali ma AL CONTRARIO CONTRIBUISCE A MIGLIORARE LA QUALITA’ COMPLESSIVA DEI LUOGHI”!!!
Ci chiediamo: ma il nostro Sindaco dov’era mentre si mettevano in atto tali scempiaggini?  Ormai conosciamo la sua inettitudine e lo scempio dell’isolotto di Sant’Eufemia non è altro che l’ultimo degli orrori che quest’amministrazione ha permesso volto a distruggere il paesaggio e l’immagine della nostra città, ma questa volta crediamo proprio che la misura sia colma.

Gruppo consiliare “Per un’altra Vieste”
Annamaria Giuffreda
Giuseppe Calderisi