La strategia delle cosche: sconto sul «pizzo».
Poche denunce e scarsa fiducia nella giustizia: cresce la paura tra i commercianti vittime di racket ed estorsioni. A confermare l’allarme i numeri rilevati dall’Istat sul numero di denunce presentate alle forze dell’ordine, nei primi sei mesi del 2013. In tutta la Puglia sono state registrate solo 248 denunce relative alle estorsioni, e appena 17 sull’usura. Dati in calo se confrontati con quelli degli anni precedenti. Nel 2004 erano state 622 le denunce da parte di commercianti e imprenditori vittime del pizzo,e 38 le segnalazioni sugli usurai. In sette anni si è verificata una diminuzione di esposti che supera il 40 per cento. Non è solo la paura a frenare le denunce. Il mercato del pizzo ha subito l’effetto della crisi. Come raccontato da alcuni commercianti convocati in Procura, le richieste dei clan si sono abbassate. Si parla di cifre minime, anche 300 euro al mese. Gli esercenti pagano poco e pagano tutti. Piuttosto che mettere a rischio la propria attività o peggio l’incolumità dei propri famigliari, preferiscono abbassare la testa.
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