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“Il Gargano, la sua gente e i suoi dialetti: Una meravigliosa continua scoperta”

“E’ con profonda gioia ed orgoglio che apprendo la notizia che due scrittori garganici si sono distinti nel concorso nazionale letterario indetto dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia”– dichiara il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, Stefano Pecorella.

 

Il Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale”, che vede la collaborazione, tra gli altri, del Centro Internazionale Eugenio Montale, è il riconoscimento del mondo istituzionale alla cultura popolare.

Durante la cerimonia che si è tenuta lo scorso 16 gennaio a Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, sono stati premiati nella categoria “PROSA EDITA (storie, favole racconti)” Grazia Galante,a cui è andato il primo premio con “Fiabe e Favole – Raccolte a San Marco in Lamis”, e Franco Pinto di Manfredonia, il quale è arrivato al terzo posto con “E quist’ate, mo’, che vonne?”.

“Il Parco Nazionale del Gargano è particolarmente grato ai due autori che si sono distinti per le loro capacità e al quale porgo i miei personali ringraziamenti per aver portato alla ribalta della scena nazionale e internazionale la nostra cultura popolare. – aggiunge Pecorella.
La lingua, come la musica, è manifestazione più genuina dell’intelletto, del sentimento, della progettualità e della voglia di vivere di un popolo.Sono i linguaggi informali e dell’artepopolare a permetterci di esprimere i nostri più profondi sentimenti e a raccontarci chi siamo al di là delle contingenze economiche e sociali.

Con il Parco Nazionale del Gargano, – conclude il Presidente – sto portando avanti una strategia di valorizzazione delle radici e dell’identità della nostra terra, che è caratterizzata da un’impressionante varietà linguistica e di tradizioni, espressione anche della varietà dei suoi paesaggi e dei sui tesori.La musica, con il “Distretto della Musica e dell’Artigianato Artistico”, la memoria storica del Parco, con il Progetto dei Patriarchi sono alcune delle iniziative in cantiere per non disperdere questo meraviglioso e prezioso patrimonio culturale.”