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Commenti alle precisazioni del Parco Nazionale del Gargano sulla questione Trabucchi

 

L’ Associazione Onlus “La Rinascita dei Trabucchi Storici” sente il dovere di commentare le precisazioni del Presidente del Parco Nazionale sulla questione dei Trabucchi storici.

 

In merito ai punti:

“…Il Presidente stesso (…) ha sollecitato gli operatori (…) a farsi attori principali della valorizzazione dei trabucchi, ponendo un freno alle azioni strumentali provenienti da qualsiasi soggetto associativo o politico che, perseguendo fini ed obiettivi parzialmente diversi, ponevano a rischio l’azione di tutela dei beni posta in essere da tanti cittadini volenterosi…“

e:

“…L’Ente Parco riconferma la propria disponibilità (…) per avviare il cammino di tutela e salvaguardia dei ridetti beni che, è giusto osservare, svolgano funzioni pubbliche di accoglienza e divulgazione delle tradizioni popolari,giammai, quelle inerenti interessi privatistici…”

Ricordiamo al Presidente che prima ancora che esistesse la nostra associazione e, sicuramente, ancor prima della nascita del Presidente stesso e di chi scrive, gli oggi anziani trabuccolantigia’ manutenevano e conservavano brillantementei trabucchi storici del Gargano facendone il vanto del territorio tutto erendendoli l’oggetto privilegiato di numerose trasmissioni televisive nazionali e internazionali e permettendo la visita – affascinandoli con lo spettacolo unico della pesca su un trabucco – i propri concittadini e migliaia di turisti.
Il tutto, fatta eccezione per tre Trabucchi a Peschici con annesso ristorante (su quindici riconosciuti storici da uno studio congiunto di Capitaneria di Porto e Parco Nazionale), senza alcuno scopo di lucro, a loro sole spese e, per piu’ di sessant’anni, senza mai gravare per un centesimo sulle comunita’locali.

In merito al punto:

“…le opere di manutenzione ordinaria non sono soggette ad autorizzazione o parere alcuno. Tanto al fine di venire incontro ai soggetti possessori dei trabucchi che, così, potevano intervenire per il consolidamento delle strutture evitando il rischio di un loro crollo…”

Facciamo notare al Presidente del Parco che ad oggi, e per i surreali motivi che spieghero’ in seguito, la maggior parte dei trabucchi del Gargano, soprattutto in Vieste, (alleghiamo foto attuali di quelli piu’ vicini ai panorami turistici) sono ridotti a ruderi, in qualche caso anche pericolosi.

Certamente, la messa in sicurezza di questi e’ un’assoluta priorita’.Un trabucco pero’ (non piu’ i nostri purtroppo) ha lunghe antenne in bilico calcolato sul mare, grandi reti che impressionano nella loro estensione, simmetrie di cavi e funi per farle pescare e uomini di mare di grande esperienza che si curano dei loro complessi equilibri.

Solo chi non ne ha mai visto uno, quindi, puo’ pensare che il problema della loro amara rovina si possa risolvere puntellando qualche palo e inchiodando qualche asse.
I trabucchi tutti, signor Presidente,  hanno bisogno – senza perdere altro tempo – di una regolarizzazione solida e duratura con la quale poter aprire immediatamente dei cantieri per recuperarli prima che sia troppo tardi.

A meno che, a tutti i concittadini e alle migliaia di turisti che chiedono in continuazione conto di tale incomprensibile  scempio, non si voglia rispondere: “Effettivamente li stiamo perdendo tutti. Pero’ guardate che bella messa in sicurezza”.

In merito al punto:

“…Si aggiunga, ancora, come l’Ente Parco è stato l’unico ente pubblico ad intervenire (…) con ingenti finanziamenti per la valorizzazione e ristrutturazione dei giganti costieri. Ma, evidentemente, le somme investite non hanno sortito l’effetto desiderato e si sono rivelate solo la panacea per tamponare una mancanza di strategia complessiva per il loro sviluppo…”

Agli inizi del 2000 si costituisce una prima associazione (ricostituitasi poi nella nostra attuale) che riunisce tutti i trabuccolanti storici. La stessa e’ fortemente voluta proprio dal Parco Nazionale del Gargano e, alla faccia della “.. mancanza di strategia complessiva…” per lo sviluppo dei trabucchi, entro il 2008 ristruttura, ricostruisce completamente e fa pescare nuovamente tutti i quindici trabucchi storici del Gargano.
I fondi per farlo provenivano, per un 20%,  da uno stanziamento dall’allora Consiglio del Parco Gargano e per il restante da raccolte fondi, iniziative culturali, feste dei trabucchi e dall’alacre e indefesso lavoro di promozione dei soliti (sempre loro) trabuccolanti storici.

Improvvisamente pero’, in un tavolo tecnico indetto nel gennaio del 2010 dal Comune di Vieste, dal Parco Gargano e dalla Capitaneria di Porto di Vieste (enti ben conosciuti dell’associazione visto che partecipavano in pompa magna a tutti gli eventi e alle feste che la stessa organizzava a scopo promozionale sui trabucchi)  si decide – a porte chiuse – che l’associazione dei trabuccolanti non e’ riuscita a raggiungere l’obbiettivo dell’ottenimento delle concessioni (mentre scrivo ho davanti quella del trabucco di Punta S. Croce ottenuta dall’associazione), la sfiduciano ufficialmente e da quel momento assumono direttamente l’onere delle concessioni e di curare i nostri (e per nostri intendo dei garganici) trabucchi.

Ad oggi pero’ (dopo piu’ di quattro anni) – purtroppo –  davanti ho sempre e solo la concessione del trabucco di Punta S. Croce.

Ah, dimenticavo. Quasi immediatamente dopo il tavolo tecnico del 2010, il Sindaco Ersilia Nobile ebbe anchela brillante idea di colpire tutti i trabucchi di Vieste con un’ordinanza di non uso e non utilizzo (ragione in piu’ per non poter operare anche la semplice manutenzione d’urgenza).

Concludendo quindi, Dott. Pecorella, siamo certi che i suoi riferimenti a soggetti associativi che perseguono “interessi e fini privatistici” non possono essere rivolti a noi. D’altronde, proprio sul carattere del no-profit, il nostro Statuto (che lei gia’ da tempo ha ricevuto) e’adamantino.

Pensiamo, invece, che il riferimento sia – per esempio –  a quei soggetti che, mentre gli anziani trabuccolanti (insieme a tutti i loro meriti) venivano criminalizzati da un cieco apparato politico/burocratico, costruivano, stranamente indisturbati e abusivamente, aborti di trabucchi su aree di costa protette al solo fine di realizzare dei ristoranti (alcuni verbali della Guardia di Finanza lo provano).

Notera’ infine che, nonostante l’eta’ e le amare vicissitudini, sia “l’attenzione” al tema dei trabucchi che la “memoria” dei padri trabuccolantie’piu’ che mai viva.

Come viva e’, e semprerestera’,  la ferma intenzione di  arrivare a una soluzione definitiva di una questione che, agli occhi della societa’ civile, ci copre tutti, oramai da troppo tempo, di ridicolo.

MICHELE TRAJA – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE  “LA RINASCITA DEI TRABUCCHI STORICI”