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IO SONO MALALA

Ci sono  libri che echeggiano domande senza tempo, domande che sono all’inizio di ogni cuore che palpita, domande d’infinito. Ma dia’ questo puo’ sembrare un’astrazione, in realta’ il libro di cui parlo e’ molto concreto, forse troppo.
“IO SONO MALALA” EDITO DA Garzanti e’ un gran bel libro. Ogni pagina ti spalanca ad un mondo che fino a qualche giorno prima, ignoravi l’esistenza.
Malala e’ una ragazza di  16 anni e racconta con molta semplicita’ la sua vita e quindi la storia della sua valle lo Swat e quindi ancora la storia del Pakistan e con esso la storia del mondo.
Fondamentalismo islamico, terrorismo, malgoverno, talebani, corruzione, rapporti con gli USA, tutto questo entra nel suo piccolo mondo e Malala tenta di capire cosa centri con il suo desiderio di crescere, la sua voglia di istruzione ma soprattutto perche’ vogliono impedirle di desiderare.
Questo sguardo, limpido e senza paura (la verita’ ci rende liberi) se lo trova addosso perche’ il suio papa’ la guarda così. Infatti ad un certo punto gli dice, mentre i talebani distruggono e saccheggiano le scuole, anche quella da lui fondata: “possono toglierci i libri, le penne, i quaderni ma non potranno ma toglierci il diritto di pensare”. E quando il papa’, preoccupatissimo per le numerose minacce di morte ricevute, soprattutto in ansia per la vita della figlia in pericolo, le dice che forse e’ giunto il momento  di interrompere la campagna per un po’, lei ribadisce cosi’:”ma come facciamo? Sei sttato proprio tu a dire che se crediamo in qualcosa di piu’ grande della nostra stessa vita allora le nostre voci non faranno che moltiplicarsi anche se noi saremo morti. Nono possiamo rinnegare la nostra stessa lotta.”