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Vico/ Le processioni e la politica

Le processioni, ormai, non servono più al popolo (sempre di meno) che segue la statua, simbolo pagano molto radicato nel nostro meridione, servono quasi esclusivamente alla politica (sempre di più) e ai suoi riti. L’apparato regionale, visto disciplinatamente dietro la statua del santo delle gelate, ha gelato i nostri pensieri, quelli che non possiamo esprimere con le parole senza violare il codice penale e il comune senso del pudore. Essi, quelli dell’apparato regionale, si sentono naturalmente fedeli, credenti, devoti. Anzi, pensano di avere un rapporto privilegiato, esclusivo con il santo e con le madonne. Possono sfilare, o non sfilare, a secondo del tempo e del luogo, apparire, o non apparire, a secondo del calendario delle elezioni vicine o lontane.
Non deve stupire il silenzio supino della Chiesa. Per secoli, Chiesa e politica, si sono guardati, annusati, pesati, stretti la mano, strusciati l’uno con l’altro. La scarsa partecipazione di popolo dietro le nostre processioni, e la totale assenza dei giovani, ci pone una accorata domanda:” quanto la pastorale morale della Chiesa si è adeguata alle nuove sensibilità degli ultimi anni “. E bisognerebbe prendere atto che una società che si dice profondamente plasmata alla cultura del rispetto cristiano ha partorito questa classe politica. La sfilata dietro il santo delle gelate è stato l’ennesimo, vuoto, inutile, rito per gabbare i gonzi della pentammucchiata. Mancava, prudentemente, il rappresentante del PD, avvisato dell’aria che tira in paese.
Certo, il momento è importante. C’è da mandare in porto un Piano Urbanistico Generale che nessuno vuole, tranne una esigua minoranza. C’è da fare chiarezza fino in fondo sulla salvaguardia della Piana di Calenella dalla speculazione edilizia. Ci sono tanti aspetti di economia e gestione locale che dovranno essere esaminati fino in fondo. Ci sono i segnali, sciocchi, della dolce Euchessina, attraverso la quale si pretende il silenzio delle opposizioni, e su quella strampalata delibera di Giunta ci vorrebbe l’intervento tempestivo del Prefetto di Foggia, quale Autorità Territoriale, garante del buono e corretto andamento della Pubblica Amministrazione. Su queste cose vorremmo una sfilata dell’apparato regionale e il suo contributo alla chiarezza. Le sfilate dietro i santi lasciamole al commento della Settimana INCOM e all’istituto Luce, come si faceva una volta. Vico del Gargano ha bisogno di ben altro. Francamente non è stato un bello spettacolo, pure il Santo delle gelate se ne accorto, per questo si è messo a grandinare all’avvio della processione.

Michele Angelicchio