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Onore all’Ipssar “E. Mattei” per l’allievo Francesco Azzarone (2)

E’ di Vieste uno dei primi dieci sommelier del mondo, Francesco azzarone. Da tre anni è premiato come il più grande esperto di vini in Norvegia, dove abita. “Se sono arrivato fino a questo punto, lo devo anche ai miei insegnanti di Vieste”.

 

Un viestano tra i primi dieci sommelier del mondo. E’ il 32enne Francesco Azza­rone, che già da alcuni anni, grazie alla bravura acquisita nella professione, primeggia nelle competizioni naziona­li ed internazionali del setto­re, rendendo orgogliosi la sua città natale e l’intero Gargano. Il giovane viestano, che vi­ve da tempo ad Oslo, in occa­sione del campionato mon­diale di sommelier tenuto si a Tokyo ad aprile 2013, su ses­santa partecipanti giunti da ben 55 Paesi, si è classificato al decimo posto arrivando in semifinali. "Sono davvero contento di esser giunto giungere in se­mifinale, poiché era il mio obiettivo principale", ha di­chiarato Azzarone. Un risultato eccezionale per l’ex studente dell’ istituto alberghiero Ipssar "E. Mat­tei", che ha formato genera­zioni di chef e sommelier provetti. Trai più orgogliosi a Vieste per i tanti successi e primati conseguiti in Norvegia e nel mondo dal loro concittadino ci sono proprio i docenti e il dirigente della sua ex scuola, l’Ipsaar "E. Mattei". "Sulla scia dei rinomati e strepitosi successi maturati in tutto il mondo, l’Ipssar "E. Mattei" si onora di avere fra i suoi ex allievi il giovane Francesco Az­zarone, il miglior sommelier norvegese", commenta con entusiasmo il dirigente Paolo Solda­no. Ma chi è il sommelier? Si tratta della figura di esperto al quale rivolgersi per le notizie sulle ca­ratteristiche dei vini e degli, abbinamenti. Pertanto, egli deve essere in grado di rispondere con competenza alla richiesta di tali informazioni. Poiché si tratta di una materia molto vasta ed in continua evoluzione, egli hail dovere di arric­chire costantemente le proprie conoscenze e di aggiornarsi su tutte le innovazioni eno-tecnolo­giche. Ebbene, la carriera in questo campo di Azza­rone ha veramente dello straordinario. Dopo aver terminato gli studi al "Mattei", il ragazzo ha lasciato oltre dieci anni fa la sua Vieste e la Puglia per trasferirsi in Norvegia. E’ qui, nel Paese scandinavo tanto diverso dal­la sua natìa Italia, che Francesco Azzarone ha af­finato a tal punto le sue capacità e il suo talento come esperto di vini da diventare il miglior som­melier dell’intero Paese. Negli ultimi tre anni, infatti, è stato proprio lui, un Italiano, ad esser premiato come il più bravo sommelier norvegese, un primato nazionale che gli ha permesso di accedere ai campionati del mondo del settore e di essere iscritto nell’albo d’oro dell’ ASPI, l’Associazione della Sommelle­rie Professionale Italiana. Ora Francesco lavora come Wine-consultant per Fondberg ed è re­sponsabile del portfolio di Italia, Austria e Au­stralia. In precedenza ha lavorato al Grefsenkollen Restaurant e si è piazzato al primo posto alla Nordic Championship tenutasi in Islanda. In Norvegia è un personaggio noto e afferma che i norvegesi amano moltissimo il vino italia­no, soprattutto il rosso. "Il vino italiano è il 45% del mercato. Soprat­tutto con rossi morbidi, strutturati, come Primi­tivo, Valpolicella Ripasso, Barbera piemontese, e poi i classici Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Amarone. Ai nostri produttori", ha spiegato in un’inter­vista recente, "raccomando qualità e competiti­vità sui prezzi. C’è possibilità di crescere, ai nor­vegesi piace il gusto italiano, e c’è ancora tanto spazio per i vini del Sud. La mia scommessa? Punto sui vini dell’Etna". E’ dal 2011 che Azzarone vince la Norwegian national championship for sommeliers. Traguardi che però non fanno dimenticare a Francesco né la città in cui è nato e cresciuto, quella del Pizzomunno, né tanto meno i prezio­si insegnamenti che gli sono stati impartiti dai suoi docenti durante gli anni all’Ipssar “Mattei”. Se sono arrivato a questo punto o evo anche ai miei cari maestri, che mi hanno insegnato i ve­ri valori professionali e, soprattutto, mi hanno fatto capire quali siano i veri valori, quelli che permettono di essere una persona perbene, sia dentro che fuori", è il ringraziamento di Azzaro­ne. Uno solo resta il cruccio di Francesco: dover portare, ogni qual volta sale su un podio, la ban­diera norvegese anziché quella italiana.

Lucia Piemontese
L’Attacco