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Bullismo: Peschici si mobilita

Venerdì 28 febbraio, alle 18, alla prima riunione riguardante il “bullismo” tenutasi nella Biblioteca comunale, sono state rilevate le presenze, oltre che dell’associazione Chiesa Evangelica Riformata Battista (organizzatrice), della Amministrazione comunale (l’assessore ai Lavori Sociali Luca Esposito) e delle associazioni: “Peschici Eventi”, “Angeli Rossi” e “Punto di Stella”.  Inoltre, se pur assente per via di altri impegni presi precedentemente alla comunicazione degli organizzatori (dando la sua disponibilità a collaborare) “Ars Nova”. Presente anche il semplice cittadino Davide Tavaglione, che non ha rappresentato alcuna associazione. Non hanno partecipato alla riunione, facendo notare uno stato di completo silenzio, tutte le altre associazioni, sia sportive (quattro) sia musicali (quattro), una sociale, e le due parrocchie presenti sul territorio.

I lavori si sono aperti col vicepresidente dell’Associazione culturale della chiesa evangelica, Francesco Giordano, che ha presenziato e presentato un suo documento dando il via alla discussione del tema in questione insieme a tutti i presenti, i quali si sono trovati in accordo e molto coinvolti. Prima d’iniziare la lettura del documento, con relativa discussione, si è chiarito fin da subito che “il nostro non vuole essere un evento isolato – ha dichiarato Giordano – ma si vogliono ripetere nel tempo esperienze similari con temi differenti ogni anno”. Si è così deciso, approfittando della presenza della professoressa Veria Iacaruso, di cominciare a lavorare insieme coi ragazzi, cercando innanzitutto di capire che è utile coinvolgerli, essendo loro sia il presente sia il futuro di Peschici.

Come si è proceduto? L’assessore ha fornito il suo recapito telefonico dando disponibilità a collaborare nella fase organizzativa (consigli per l’iter burocratico da prendere e non solo). Con le associazioni si è discussa la possibilità di organizzare una tavola rotonda sul Comune di Peschici, chiedendo l’utilizzo dell’Aula consiliare, per il 30 aprile prossimo con manifestazione serale (fiaccolata e slogan contro il fenomeno ‘bullismo’). Veria Iacaruso ha messo a disposizione i ragazzi dell’Associazione “Angeli Rossi” e del suo Istituto Tecnico Turistico al fine di sensibilizzarli e rendere il futuro del nostro paese migliore.

Riguardo alla tavola rotonda, le associazioni presenti hanno delegato il vicepresidente dell’Associazione chiesa evangelica a organizzarla, coinvolgendo un avvocato penalista, uno psicologo e un uomo di fede evangelica, al fine di affrontare il tema a 360 gradi, affinché la popolazione possa capire la vera essenza del problema e cercare di eliminarlo alla fonte (poiché un problema può essere affrontato solo conoscendolo appieno). I presenti hanno quindi deciso di rivedersi fra sette-dieci giorni al massimo con il programma già pronto e la tavola rotonda organizzata per capire come coinvolgere i ragazzi del nostro paese.

LA SCHEDA (Dati sconcertanti) = Dalla Puglia record di segnalazioni pervenute a Telefono Azzurro che scrive: “Un fenomeno silenzioso. Che coinvolge tanti studenti, tanti ragazzi. Ma in pochi hanno il coraggio di raccontare la verità, di denunciare a familiari, insegnanti o operatori sociali il loro disagio. [“A questo punto – nota Francesco Giordano, – mi viene da pensare che a Peschici non è che il problema non esiste, ma semplicemente che i ragazzi-vittime hanno paura a riferire a chi di dovere quanto subiscono. Spero di sbagliarmi, ma non è da escludere.])

“Perché il bullismo – continua Telefono Azzurro – può manifestarsi in modi diversi, in tante facce: dalle minacce verbali alle violenze fisiche, dalle umiliazioni davanti agli amici agli atti di emarginazione. Con il rischio, per la vittima, di restare segnata dagli episodi di bullismo. Il professor Bennet Leventhal, dell’Università dell’Illinois, responsabile della ‘Coalizione per la prevenzione e del bullismo e dei rischi correlati’, intervenuto a Roma in occasione del seminario internazionale ‘Bullismo: paradigmi e modelli per comprendere e intervenire in modo efficace’ organizzato da Telefono Azzurro ha detto: «Porta a problemi sociali, all’aumento delle psicopatologie e dei casi di suicidio».

“Nel corso di quell’incontro – aggiunge Telefono Azzurro – (il docente) ha fornito i dati riguardanti le denunce di bullismo segnalate al numero unico dell’associazione. Ed il quadro che n’è venuto fuori è piuttosto allarmante. Specialmente per la Puglia, piazzatasi al primo posto come record di segnalazioni – 20 percento dei casi – seguita da Campania e Lombardia. Secondo l’associazione, la soluzione del problema si racchiude nella collaborazione tra i vari attori sociali con cui gli adolescenti quotidianamente si relazionano: scuola, famiglia, medici e comunità. Nei casi più gravi, è possibile che si verifichi un’escalation delle azioni di prepotenza: azioni di bullismo iniziate attraverso soprusi e prevaricazioni, come ad esempio prese in giro, minacce, esclusioni dal gruppo dei pari o piccole aggressioni fisiche possono sfociare in veri e propri reati, come lesioni personali o furti ingenti, perseguibili dall’autorità giudiziaria.

“Visto – prosegue T.A. – che noi siamo chiamati a perseguire la giustizia dobbiamo capire come combattere il sempre crescente problema del bullismo e a questo punto una domanda è doverosa: Quante altre forme di bullismo esistono? Almeno cinque forme:

1. SUL POSTO DI LAVORO
Le statistiche mostrano che il bullismo è più frequente sul posto di lavoro e che, mentre un impiegato su 10mila diventa vittima di emarginazione e/o mobbing, uno su sei subisce atti di bullismo, molti dei quali non sono necessariamente illegali nel senso che non sono previste dalla policy organizzativa del datore di lavoro. Un’altra fattispecie sono le molestie sessuali che colpiscono soprattutto le donne, in tal senso gli studi presentano delle lacune sui danni subiti dai maschi.

2. CYBER-BULLISMO
Questa forma di bullismo è molto diffusa ma non sempre rilevata a causa dell’anonimato con cui agiscono gli aggressori magari tramite l’uso di email, forum asincronici, siti web, social network, etc.

3. OMOFOBIA E OMOSESSUALITA’
Il bullismo nei confronti di queste persone si caratterizza per comportamenti, specialmente di tipo verbale e denigratorio, specialmente in ambienti dominati da stereotipi e pregiudizi nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali). Evitiamo questo tipo di bullismo imparando che le due categorie devono saper coesistere senza che l’una sottometta l’altra o senza favorire l’una delle due istituendo feste in loro onore oppure se lo si fa per una categoria poi lo si deve fare anche per l’altra. Bullismo culturale, molto pericoloso.

4. NEI CONFRONTI DI MINORATI FISICI E PORTATORI DI HANDICAP
A causa delle propria condizione, molti atti di bullismo compiuti su questo tipo di persone sono spesso confusi con i crimini d’odio. A peggiorare la situazione, interviene la difficoltà da parte loro di esprimersi al meglio in modo da attivare i dovuti interventi.

5. NELLE ISTITUZIONI DÌ RISOCIALIZZAZIONE
Un altro ambiente conosciuto per le proprie pratiche oppressive è l’istituto penitenziario. Ciò è inevitabile quando molti dei detenuti sono stati a loro volta bulli prima di finire in carcere ed ora si ritrovano a subire le medesime prepotenze da altri detenuti o, magari, dal personale di polizia penitenziaria.”

NB. Fin qui il Telefono Azzurro. Ora la domanda che si pone l’Associazione Chiesa Evangelica: alla luce di tutto ciò, come possiamo riportare la giustizia nel nostro paese? Risposta: “Attraverso la tavola rotonda e la manifestazione che ci proponiamo di fare in data, crediamo orientativamente il 17 maggio (data modificabile). Perciò chiediamo al sindaco e alle forze dell’ordine di mobilitare e sensibilizzare tutto il paese allo scopo di cercare di ripulirlo da ogni atto che disturbi la pace. Poiché non vogliamo che il più forte discrimini il debole, ma insieme si possa coesistere senza per forza voler prevalere sull’altro.

“In conclusione, chiediamo alle associazioni presenti sul nostro territorio di collaborare con noi a organizzare questa manifestazione preparando cartelloni e sensibilizzando le nostre scuole a intavolare discorsi preparatori al tema del bullismo affinché i nostri ragazzi possano migliorare il loro futuro sin da oggi. Non c’è tempo da perdere visto che la Puglia è il maggior produttore di bulli”.