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In Capitanata in un anno chiuse 6000 aziende

Il presidente della Confcommercio Gelsomino al Prefetto: «Siamo al tracollo. Se continua così consegniamo le chiavi delle attività»

 

Il dato più preoccupante è che il livello più alto di chiusure si registra tra le imprese del commercio al dettaglio (oltre 1050) e della ristorazione (330) con una media che si aggira sul 10% delle aziende attive. Se poi si considera che il saldo tra cessazioni e nuove aperture è negativo (meno 400 nel commercio e meno 120 nella ristorazione) e che per anni l’autoimprenditorialità ha rappresentato la risposta locale alla cronica mancanza di lavoro, la crisi appare in tutta la sua drammaticità.
 “Ormai siamo al tracollo, è necessario aprire in questo territorio una vertenza commercio; perché se continua così non abbiamo altra soluzione che portare qui le chiavi delle nostre attività”: questo in sintesi il messaggio recapitato dalla delegazione Confcommercio, guidata dal presidente provinciale Damiano Gelsomino al vice prefetto vicario, Francesco Cappetta .
La situazione in provincia di Foggia per la micro impresa commerciale e artigiana, corre il rischio di diventare una vera e propria emergenza sociale. Al Prefetto Confcommercio chiede di svolgere un ruolo attivo nei confronti delle amministrazioni. Due gli obiettivi: evitare, ove possibile, interessi di mora  per la Tares 2013 e permettere dilazioni; convincere le Amministrazioni ad applicare le aliquote minime per la Tasi 2014. A tal fine Confcommercio ha chiesto che la Prefettura si adoperi per convocare un tavolo tecnico di confronto con i Comuni per concertare modalità e termini per l’applicazione della nuova normativa.