Gespo sarebbe delusa dalla collaborazione col colosso britannico.
E’ un’impresa dover affrontare il momento più nero di sempre della nautica da diporto con un neonato porto turistico i cui 700 posti sono quasi tutti da riempire. Doverlo fare potendo contare solo su stessi è un compito ancora più arduo. Si fa in salita la strada di Marina del Gargano, il porto turistico di Manfredonia inaugurato a luglio dello scorso anno in pompa magna alla presenza dell’allora ministro dell’ambiente Pd Andrea Orlando. Sarebbe infatti divorzio tra la cordata imprenditoriale di Gespo, società concessionaria per la realizzazione e gestione del porto, e il colosso inglese MDL Marinas, che gestisce ben 21 porti europei. Già da alcuni mesi si sarebbero interrotti i rapporti commerciali tra le due società annullando quella che rappresentava la carta in più, probabilmente determinante, per il successo internazionale del porto sipontino. O almeno così credevano quelli di Gespo, che confidavano proprio nell’accordo con MDL Marinas per portare nel golfo diportisti da tutto il mondo. A giugno 2012 c’era stato l’annuncio dell’affidamento della gestione ai superesperti inglesi del settore nautico e dell’ingresso di Marina del Gargano nel network di MDL, la più grande società di gestione di porti turistici in Europa. Venne descritto come un nuovo modello di collaborazione per il Mediterraneo, un’alleanza. internazionale che prevedeva la gestione a 360 gradi dei servizi del porto turistico da parte di MDL Marinas. Società inglese del gruppo Yattendon Ple, con base a Southampton, dispone di una rete di 21 porti turistici in Inghilterra, Spagna (non lontano da Barcellona) e Italia. "Punto di forza del network: il diportista che abbia un posto barca in una delle marine del gruppo, gode automaticamente degli stessi privilegi, servizi e benefici presso tutte le altre strutture associate. Si tratta di un concept innovativo finalizzato a promuovere il turismo nautico itinerante, con l’obiettivo di offrire un servizio integrato alla clientela, affinché possa sentirsi «a casa» in ogni marina· appartenente al network trovando sempre gli stessi elevati standard e grande qualità. Marina del Gargano entra così in una rete internazianale diventando il nuovo hub per il sud Europa, nodo strategico per la nautica da diporto del Mediterraneo, e si affianca a Marina dei Cesari in Fano creando così il primo tratto di linea del network in Adriatico". "Tra MDG e MDL c’è stato un feeling immediato; noi volevamo un gestore di primissima qualità e loro cercavano una marina di massimo pregio, ed ecco creato il connubio perfetto", aveva spiegato in un’intervista Romeo Di Tullo, direttore commerciale del Marina sipontino, unico esperto di nautica nel pool di costruttori di Gespo. Ebbene, quando si attende ancora che il porto turistico sipontino sia completamente collaudato e cominci a funzionare regolarmente, quando le banchine e gli stand commerciali attendono ancora per lo più di essere riempiti, l’accordo con MDL Marinas sarebbe già saltato. Il vantaggio competitivo che gli inglesi avrebbero dovuto garantire, ovvero la ‘ vendita di centinaia di posti barca, non si è realizzato, spingendo Gespo a tirarsi indietro rispetto alla costosa partnership. Impossibile ottenere una dichiarazione dal direttore, di Marina del Gargano Nicola Francescucci, liquidato anche l’ufficio stampa milanese di Consilium, resta da capire se lo scioglimento dell’accordo contrattuale comporterà l’inizio di un contenzioso legale da parte di MDL Marinas. Se ciò dovesse verificarsi potrebbe rappresentare una nuova tegola per Gespo dopo la crisi dì Mucafer, che attende l’ammissione da parte della sezione fallimentare del Tribunale di Foggia al concordato preventivo in liquidità aziendale. Quel che è certo ,-è che attualmente il porto del Golfo è gestito direttamente da Gespo, che sta cercando di concretizzare il più possibile le vendite degli spazi commerciali e dei posti barca, anche grazie ad un’agguerrita politica di prezzi. La concorrenza, mai come ora, è grande, vista la proliferazione ‘negli ultimi anni degli approdi turistici, in Puglia come nello Stivale; soltanto lungo i 865 km di costa pugliese, vi sono ben 64 porti turistici e approdi (e altri 9 in attesa di avviamento) e circa 10mila posti barca. Una concorrenza interna, a partire da Rodi Garganico, che si aggiunge a quella spietata estera dei Paesi dirimpettai. Ma la cordata di imprenditori che con Gespo ha dato vita al Marina del Gargano resta fiduciosa ed ottimista, certa che sebbene dopo qualche anno i risultati arriveranno. L’investimento complessivo alla realizzazione dell’intero porto turistico è di circa 55 milioni; allo stato Gespo ha affidato all’ati CCC-Moteroc-Gianni Rotice-Rotice Antonio contratti di appalto per opere a mare e a terra per circa 45 milioni; la restante parte dell’investimento è costituita da opere di urbanizzazione e forniture per l’allestimento del porto. L’investimento trova dunque la sua totale copertura in diverse fonti di finanziamento: 14,1 milioni-di capitale proprio dei soci di Gespo (in Mucafer, Rotice, Sdanga Costruzioni, la famiglia Di Tullo della Golmar Rotice, l’apricenese Moteroc); contributo in conto impianti per 19,6 milioni a valere sui fondi del 3° protocollo del Contratto d’area di Manfredonia-Mattinata-Monte Sant’Angelo; vari finanziamenti bancario, acconti su preliminari di cessione attività previsti in 6,5 milioni.
Lucia Piemontese
l’Attacco