Coperto il 55% del fabbisogno: spesso l’ elettricità verde si butta via.
È come se dalle 8 del mattino fino alle 9 della sera, ogni giorno, l’elettricità dei pugliesi sia fornita dal sole, dal vento e (in misura minore) dalle biomasse. Nel 2012 le rinnovabili hanno infatti garantito quasi il 45% del consumo energetico della Puglia, una percentuale che nel 2013 dovrebbe essere salita almeno al 55%. E crescerà ancora: ma è un dato molto meno positivo di quanto sembri. I numeri del 2012 (la fonte sono le statistiche Tema, che per il 2013 non sono ancora definitive) sembrano infatti dire che la Puglia produce addirittura troppa energia rinnovabile. Una parte rilevante di questa va perduta, specata: ci sono fasce orarie in cui la produzione delle rinnovabili è addirittura superiore al fabbisogno, e siccome la rete nazionale di distribuzione è inefficiente, l’energia in più (che non si può immagazzinare) viene buttata via. Per quell’energia, detto per inciso, lo Stato paga ai produttori ricchi incentivi. La corsa all’installazione dei parchi ha riempito il territorio: in Capitanata una concentrazione.