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Sblocca Italia, in Puglia 11 opere Bari guida le richieste dei sindaci

Cantieri fermi molto più numerosi di quelli censiti, pronta la lista.

 

La Puglia è pronta a presentare un corposo elenco di richieste al premier Matteo Renzi per riavviare immediatamente tutti i cantieri inchiodati al palo da 30/40 anni. Non si sono fatti trovare impreparati i sindaci pugliesi (ai quali viene chiesto di esprimersi entro 15 giorni) dall’annuncio del provvedi­mento «sblocca-Italia», che dovrebbe essere varato entro luglio e avere effetto immediato. Intanto, sono ben undici in Puglia le grandi opere censite dal Nimby forum (associazione no profit) che non è stato possibile portare a termine per controversie legali, proteste o per la caduta di interesse da parte del propo­nente e riportate nella scheda accanto. Insieme a questi siti, restano ancora nel libro dei sogni L’Alta capacità Bari-Napoli, citata an­che dal premier Renzi da realizzare a breve, e il raddoppio della dorsale adriatica fra Lesina e Termoli. Anche se, nelle ultime ore, si registrano novità. Spiega l’assessore regiona­le ai Trasporti, Gianni Giannini: «Per la dorsale c’è stata una accelerazione del ministero, nonostante il parere contrario del Molise e il provvedimen­to a fine mese torna al Cipe. E per la Bari-Napoli, il ministro Lupi ci ha co­municato proprio l’altro giorno che gli uffici stanno lavorando al supera­mento degli intoppi burocratici». Dal canto loro, i sindaci delle gran­di città sono già pronti a tirar fuori dai cassetti i progetti bloccati. Per Ba­ri spiega Michele Emiliano, restano da completare: «Il teatro Margherita sul quale c’è un progetto dell’archi­star David Chipperfield; il completa­mento della colmata di Marisabella, anche se la competenza è dell’Autori­tà portuale; il rifacimento di via Spa­rano, il Central Park nell’ex caserma Rossani». A Brindisi, Mimmo Consales chiede che «il Governo intanto restituisca i soldi versati dagli imprenditori per la bonifica del sito di interesse nazionale della zona industriale: 57 milioni di euro tuttora’ora trattenuti dal Te­soro. A questi, dovrà aggiungere qualche altro centinaio di milioni come per Mestre e Taranto». Poi ci sono le servitù militari che imbalsa­mano la città, a partire dai depositi di carburante vuoti da 40 anni al Seno di Levante, all’Arsenale, al Castello alfonsino (di competenza della Sovrintendenza) che la città è pron­ta a gestire destinandolo in parte alla fruizione pubblica e in parte lanciando una manifestazione di interesse nazionale ai grandi gruppi turistici. A sorpresa, invece, Foggia e Lecce – per bocca dei rispettivi sindaci, Gianni Mongelli e Paolo Perrone – non hanno cantieri bloccati. Il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, è pronto a mettere sul tavolo «il completamento del progetto dell’ex distille­ria come il futuro polo culturale di aggancio fra città nuova e vec­chia». Luigi Riserbato, a Trani, pensa al parcheggio sotterraneo di via XX settembre «inutilizzato perchè mancano i lavori di adeguamento». E Nicola Giorgino, ad Andria, punta «sull’area polifunzio­nale di via Bisceglie». A Taranto, invece, il sindaco promette di pensarci già da stamane con una riunione con gli uffici tecnici.

Lorena Saracino