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Regione/ Sei mesi per le verifiche anticrolli

Scattano gli obblighi del fascicolo di fabbricato: scuole e ospedali a rischio chiusura. Pubblicata la legge regionale 27: entro il 1° dicembre obbligatorie le analisi statiche su centinaia di edifici pubblici pugliesi.
C’è una legge re­gionale, da poco approvata, che impone l’obbligo di ef­fettuare verifiche di staticità su tutti gli edifici pubblici e su quelli privati definiti strate­gici. E soprattutto, prevede che in caso di inadempienza a quelle strutture vengano ri­tirati i certificati di agibilità. In altre parole: se entro fine dicembre i Comuni (ma anche le Prefetture ed alcune grandi aziende) non si metteranno in, regola, potrebbe scattare l’or­dine di sgombero per scuole, ospedali, uffici pubblici e per­sino caserme. È l’effetto della legge re­gionale 27/2014, una delle ul­time «eredità» del consigliere (sospeso) Fabiano Amati, pubblicata il 20 maggio sul Bollettino ufficiale. L’articolo 3 comma 7 della legge prevede che, entro il termine peren­torio di 6 mesi dall’entrata in vigore (dunque entro il 10 di­cembre), vadano effettuate le verifiche strutturali su tutti gli edifici «strategici» inclusi in una delibera di giunta del 2011: un elenco sterminato che include, appunto, scuole, ospe­dali e cliniche private, sedi di enti locali, prefetture, centrali elettriche, caserme, ma anche (ad esempio) strutture indu­striali con oltre 200 addetti. Cioè tutte le infrastrutture del territorio che, in caso di emer­genza, potrebbero avere un valore strategico e devono dunque essere in perfetto stato. Lo spirito della legge – che per evitare l’incostituzionalità ha sfruttato l’espediente delle competenze in materia di pro­tezione civile, affidate alle Re­gioni – è di far emergere lo stato del patrimonio edilizio pubblico strategico: è ovvio che se le verifiche (le stesse previste per l’antisismica) fan­no emergere criticità, biso­gnerebbe intervenire con la­vori urgenti. A compilare il fascicolo di fabbricato dovreb­bero essere i proprietari degli immobili (i Comuni per le scuole, le Prefetture per le caserme … ), mentre alla Re­gione spettano solo funzioni di sorveglianza. Il problema è che ad oggi nessuno si è or­ganizzato. «Quella legge – racconta Fa­biano Amati -fu ispirata dalla tragedia di Barletta. E in quanto alla recente tragedia di Foggia, osservo che la norma prevede la verifica degli im­pianti sugli edifici pubblici, mentre su quelli privati la Regione non ha alcun potere normativo di intervento». In un mondo perfetto, entro no­vembre dovremmo sapere quali e quanti sono gli edifici pubblici controllati, in che sta­to sono e quanti interventi edilizi di consolidamento e manutenzione sono necessari. Ma visto che parliamo di più di un migliaio di immobili, è probabile (per non dire certo) che i tempi-saranno molto più lunghi. Scatteranno le sanzio­ni? «A noi – risponde l’as­sessore regionale ai Lavori pubblici, Gianni Giannini – spettano una serie di adem­pimenti sui quali ci stiamo organizzando». I Comuni, infatti, dovreb­bero anche predisporre entro il 10 dicembre una mappatura di rischio di tutti gli edifici esistenti, pena il commissa­riamento da parte degli uffici regionali. E sempre gli stessi Comuni dovrebbero anche provvedere a sospendere i certificati di agibilità in caso di mancata predisposizione del fascicolo di fabbricato: in pratica, dovrebbero penalizzare sé stessi. «Le sanzioni – spiega Amati – vanno intese come un pungolo ad agire rapidamente, nell’interesse della sicurezza e per evitare altre tragedie». Il fatto è che i pungoli, nel Paese delle centomila leggi, non so­no mai serviti a molto.

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