Presentato il report Srm: “occorre far crescere ancora la quota degli stranieri”.
Il turismo pugliese è un business da oltre tre miliardi di euro. E nel 2013, la Puglia è stata anche al primo posto in Italia come destinazione per le vacanze lunghe. È quanto emerge dal report di Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno) Banco di Napoli, presentato ieri a Fasano – il regno delle masserie d’élite che tanto piacciono ai turisti stranieri – nell’ambito del terzo incontro con l’imprenditoria pugliese promosso dal Banco di Napoli. Questa volta l’incontro è stato dedicato a «turismo, agricoltura e cultura, driver per lo sviluppo della Puglia», Secondo il report, la Puglia è una regione in cui, nel 2013, si sono contati 3,2 milioni di turisti (pari al 17,9% del Mezzogiorno e al 3,1% dell’Italia) per un totale di 13,3 milioni di presenze (cioè 17,8% del Mezzogiorno e il 3,5% di tutto il Paese). Il condizionamento della crisi si è fatto sicuramente sentire, come dimostra il calo dell’1,6% delle presenze nel 2012 rispetto all’anno precedente, in linea con la riduzione della domanda nazionale (meno 3%). Parallelamente, però, è cresciuta la domanda internazionale: le presenze sono aumentate del 5% e, in particolare, gli stranieri in Puglia hanno speso 616 milioni di euro (pari al 14,9% del Mezzogiorno e all’1,9% dell’Italia), cioè il 6% in più rispetto al 2012. Nonostante la crescita della domanda straniera, il turismo pugliese si conferma comunque a prevalenza domestico: la quota di presenze estere è solo del 17,2%, mentre in Italia è del 47,4%. La clientela è, poi, soprattutto di prossimità: il 37,6% delle presenze è rappresentato da turisti meridionali, di cui 16,5% pugliesi. Tra le mete scelte per le vacanze lunghe, nel 2013 la Puglia, però, ha conquistato il primo posto (con 1’11,8% di presenze). Nel 2012, invece, si contavano più di mille alberghi (esattamente 1.011), cioè il 14,7% di quelli attivi al Sud e il 3% di quelli di tutta Italia Gli alberghi rappresentano, però, solo il 21 % delle strutture ricettive presenti in Puglia per un totale di 94.670 posti letto (il 15,2% del Mezzogiorno e .11 4,2% dell’Italia). Non a caso, la Puglia è la prima regione meridionale per concentrazione di presenze nelle strutture complementari (il 39,2%) e la sesta in Italia. Peraltro, il turismo ha anche un ruolo importante nell’occupazione regionale. In particolare; nel settore alberghiero e della ristorazione lavorano 52.500 persone, pari al 4,1 % degli occupati della regione. Il turismo – secondo l’analisi effettuata dal Banco di Napoli – è, del resto, un settore trasversale, in grado di attivare direttamente ed indirettamente ricchezza sul territorio. In Puglia, l’incidenza diretta in termini di Pil, sul totale, è inferiore rispetto alla media meridionale e nazionale: il 5% contro il 5,4% del Sud e il 6% dell’Italia. Ma il valore aggiunto turistico è di 3,065 miliardi di euro e pesa il 17,6% sul valore aggiunto turistico meridionale (che è 17,453 miliardi) e il 3,7% su quello nazionale (82,833 miliardi). Passando all’anà1isi nel lungo periodo, tra il 2008 e il 2012 le presenze in Puglia sono aumentate del 2,2% l’anno, -a fronte del più ?,5% dell’Italia e del meno 0,3% del Sud. Meglio della Puglia ha fatto solo la Lombardia con il 4,2%. A pesare sul risultato complessivo sono stati, sicuramente, diversi fattori di eccellenza Tra questi, la qualità del mare e delle spiagge, un ambiente ancora poco contaminato, un sistema portuale efficiente (in particolare per lo scalo delle navi da crociera), la buona predisposizione di residenti e operatori verso i turisti, le tradizioni popolari e gli eventi, la concentrazione di città d’arte, siti archeologici e religiosi, l’enogastronomia e anche il turismo d’affari, in particolare quello legato alla Fiera del Levante e a numerosi eventi fieristici distribuiti in un po’ tutto il territorio.
Carmen Carbonara
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