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Rodi/ Servizio navetta e accoglienza turistica: serve chiarezza sulle regole di gara!

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 Lo scorso 18 marzo la Giunta del Comune di Rodi Garganico, con deliberazione n.64, ha autorizzato il funzionario responsabile del settore competente ad avviare la gara per affidare all’esterno la gestione del servizio estivo per l’accoglienza e l’informazione turistica e per il trasporto agevolato con la navetta comunale, rilasciando direttive vincolanti circa le modalità di gara, i requisiti di partecipazione e i criteri di aggiudicazione, spingendosi ad imporre un suo improvvisato schema di bando. Per gli addetti ai lavori è risaputo essere, questa deliberazione, un atto contrario alla legge, perché l’ordinamento degli enti locali (artt.107 e 192 del TUEL) assegna le modalità di scelta del contraente alla competenza esclusiva del responsabile della gestione (il funzionario comunale preposto al servizio), precludendo alla politica (Sindaco e Giunta) di “intricarsi” in queste faccende. Il Sindaco e la Giunta, dunque, non fissano affatto le regole del gioco (più correttamente della gara) ed è superfluo indicarne i motivi!
Pubblicato il bando, scaduto il termine, ottenute le proposte (tecniche ed economiche) e soprattutto identificati i concorrenti, la Giunta, in barba alle competenze tecniche del funzionario responsabile, ha continuato impropriamente ad interferire nella gara, che, per incomprensibili ragioni (il generico riferimento ad una maggiore partecipazione di concorrenti è del tutto inconferente perché la gara, secondo il bando prescelto dalla Giunta, avrebbe potuto regolarmente svolgersi anche in presenza di una sola offerta), è stata non solo annullata (deliberazione di n.67 del 7.4.2014), ma addirittura modificata ex post nei criteri di aggiudicazione.
(Ri)pubblicato il bando, (ri)scaduto il termine, (ri)ottenute le proposte (tecniche ed economiche) e identificati ancora una volta i concorrenti, la Giunta, con deliberazione n. 135 del 30.5.2014, ammette pudicamente di aver sbagliato tutto, recepisce e fa propri i rilievi critici dei componenti della commissione di gara, che è stata presieduta dallo stesso responsabile al quale erano stati imposti gli atti, e reindirizza la gara verso il cottimo (che è una procedura negoziata fiduciaria), modificando ancora una volta le regole a gioco chiuso con le offerte pronte ad essere valutate.
A sua volta il funzionario responsabile (determina n.113 del 5.6.2014), senza pronunciarsi per un secondo esplicito annullamento, si fa carico di invertire la rotta del procedimento per eseguire ancora decisioni “altrui” ed invita i concorrenti a recarsi in Comune a ritirare le proprie offerte perché la Giunta ha deciso di fare in modo del tutto diverso.
Praticamente, da marzo a giugno, tre mesi non sono bastati a chi di dovere per capire gli errori commessi, determinando così una situazione sospetta, di forte, grave incertezza, ad estate ormai avviata, sul come andrà a finire una vicenda cotta e ricotta nell’orditura di insipienti deliberazioni di giunta comunale, con tanto di scherzetto (o “dolcetto”?) alla trasparenza, del tutto simile a quella della gara parallela per la gestione dei parcheggi estivi che, giunta dopo tre tentativi correttivi finalmente all’esame della commissione, è stata subito sospesa per gravi criticità procedurali.
C’è quanto basta per esigere un minimo di chiarezza perché a fronteggiarsi ci sono soprattutto giovani disoccupati raggruppati in distinte formazioni cooperative che, insieme ad altri possibili concorrenti, meriterebbero un confronto leale e trasparente, aspettando tutti di poter realizzare la propria aspettativa occupazionale, sia pure stagionale.
Il Sindaco, secondo quanto ancora appare sul sito istituzionale del Comune, sostiene orgogliosamente di sapere bene quello che fa e di “non aver bisogno di improvvisati soloni”, ed io, da semplice cittadino, non posso far altro che credergli sulla parola, anche se il mio silente pensiero mi spinge a dirgli con assoluta modestia, ma anche con schiettezza, che alla fine dovrà arrendersi all’evidenza dei fatti e senza l’onore delle armi.
Donato Petrosino, cittadino di Rodi Garganico