Si sono svolti a Lione in Francia sabato 7 giugno i campionati del mondo di sollevamento pesi con kettlebell nella specialità slancio completo. Nella nazionale italiana hanno gareggiato due viestani: il peso massimo Alessandro Pasquini e nei pesi leggeri Giannicola Ruggieri, entrambi già campioni italiani in carica nelle rispettive categorie di peso ed età.
Durissima la competizione nella quale si è potuto assistere a strepitose performance degli slanciatori più forti al mondo che si sono dati battaglia anche mettendo a rischio la propria incolumità.
La nazionale Ucraina, come al solito, era la squadra da battere, con ben 51 atleti tra i più dotati e motivati al mondo. il Team Italiano, grazie alla preparazione ossessiva del coach Oleh Ilika, ha centrato importanti obiettivi, inimmaginabili solo pochi anni fa. Nel complesso l’Italia si è qualificata seconda nel medagliere dopo l’Ucraina.
Nei veterani leggeri Giannicola Ruggieri corona il sogno di competere ai massimi livelli nel sollevamento pesi hard core e si incastra 60 volte sotto la coppia di ghirie da 24 kg. Come in un film, nonostante sia sconosciuto sulle pedane mondiali, riesce a battere il più quotato ed esperto campione danese Thierry Sanchez e rimane in pedana negli ultimi minuti ad affrontare nel testa a testa per il primo posto il pluricampione ucraino Ilik Petro.
La tensione della gara è devastante e l’emozione del primo mondiale frenano il ritmo dell’Italiano che deve cedere l’oro al fortissimo ucraino che con 67 slanci completi diventa campione del mondo.
Ruggieri è medaglia d’Argento al suo primo esordio ai mondiali.
Alessandro Pasquini inizia la gara con un ritmo molto sostenuto. Si presenta estremamente preparato, concentrato e deciso a dare battaglia ai giganti che popolano la categoria dei super massimi. Anche Pasquini esordisce per la prima volta in una gara così prestigiosa e soffre la tensione pre gara. Al settimo minuto la
pressione enorme e lo stress psico fisico della competizione fanno registrare i loro effetti dannosi. Si vivono lunghissimi secondi drammatici nei quali i compagni di Team non capiscono perché Alessandro stia abbassando il ritmo degli slanci. Improvvisamente è costretto a mettere giù i pesi e terminare la performance un paio di minuti prima dello scadere del limite temporale, per una momentanea vertigine. In questo sport si arriva spesso ai limiti massimi di sopportazione del dolore e questo, unitamente allo stress emotivo della gara, può talvolta ingenerare vertigini anche negli atleti più esperti. E’ quinto in una categoria caratterizzata da performance davvero strabilianti e da atleti con lunghissime storie sportive alle spalle negli sport di forza e potenza. Entrambi gli atleti sono molto soddisfatti da questa esperienza intensa e unica dei campionati del Mondo.